Covid-19. Nuovo decreto legge sull'emergenza coronavirus. Cosa si può fare
Il decreto conferma, fino al 15 febbraio 2021, il divieto già in vigore di ogni spostamento tra Regioni o Province autonome diverse, con l'eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute
Ci si potrà muovere tra territori regionali diversi solo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute. Viene confermata la regola delle visite ad amici o parenti in massimo due persone fino al 5 marzo. E lo stato d'emergenza viene prorogato fino al 30 aprile.
Sono questi alcuni dei punti contenuti nel nuovo decreto legge sull'emergenza Covid approvato dal Consiglio dei ministri e annunciato - con un comunicato nella notte tra il 13 e il 14 gennaio.
SPOSTAMENTI TRA REGIONI
Il decreto conferma, fino al 15 febbraio 2021, il divieto già in vigore di ogni spostamento tra Regioni o Province autonome diverse, (a prescindere dal colore, ndr) con l'eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.
VISITE A CASA PER MASSIMO DUE PERSONE
Dal 16 gennaio 2021 e fino al 5 marzo 2021, sull'intero territorio nazionale è consentito, una sola volta al giorno, spostarsi verso un'altra abitazione privata, tra le 5.00 e le ore 22.00, a un massimo di due persone ulteriori a quelle già conviventi nell'abitazione di destinazione. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che con loro convivono.
Questo spostamento può avvenire all'interno della stessa Regione, in area gialla, e all'interno dello stesso Comune, in area arancione e in area rossa, fatto salvo quanto previsto per gli spostamenti dai Comuni fino a 5.000 abitanti.
L’AREA «BIANCA»
Il decreto legge approvato dal Governo istituisce poi una cosiddetta area “bianca”, nella quale si collocano le Regioni con uno scenario di “tipo 1”, un livello di rischio “basso” e una incidenza dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100mila abitanti. In area “bianca” non si applicano le misure restrittive previste dai Dpcm per le aree gialle, arancioni e rosse ma le attività si svolgono secondo specifici protocolli.
Nelle stesse aree possono comunque essere adottate, con Dpcm, specifiche misure restrittive in relazione a determinate attività particolarmente rilevanti dal punto di vista epidemiologico.
IL TESTO DEL COMUNICATO SULL'APPROVAZIONE DEL NUOVO DECRETO LEGGE