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Sparo di Capodanno. Pozzolo aveva polvere da sparo su mani e vestiti

Redazione romana lunedì 22 gennaio 2024

Il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, in una foto d'archivio all'inaugurazione di una sedi di Fratelli d'Italia.

C’è una prima svolta nel caso, delicato, della folle notte di Capodanno a Rosazza, nel Biellese, quando al veglione organizzato dal sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro di Fratelli d’Italia, una persona (Luca Campana) fu ferita alla coscia dopo uno sparo partito da una pistola che è risultava regolarmente detenuta da un altro deputato sempre del partito della premier Meloni, Emanuele Pozzolo.

L'esito dello Stub sulle mani e sugli abiti di Emanuele Pozzolo è risultato positivo. L'esame ha rilevato tracce di polvere da sparo da innesco giudicati "significativi". A darne notizia è la stessa procura di Biella in un comunicato. Gli esiti dello stub, si spiega, ora dovranno essere valutati insieme agli ulteriori accertamenti dattiloscopici e biologici, nonché agli accertamenti balistici.

Ma non basta. Ieri si è saputo che un nuovo agente è subentrato nel ruolo di caposcorta nel servizio di tutela del sottosegretario Delmastro. L’avvicendamento - non è stato reso noto se si tratti di un agente che faceva già parte della stessa scorta o di un nuovo arrivato - potrebbe essere temporaneo, in quanto dovuto al fatto che il caposcorta del sottosegretario, Pablito Morello (che di Campana è il suocero), sta beneficiando già dal 4 gennaio, quindi pochissimi giorni dopo i fatti, di un periodo di ferie dal lavoro.

Morello era presente con Delmastro e di quella notte è uno dei testimoni-chiave. Già interrogati dalla Procura di Biella, sono stati lo stesso Campana e il suocero Pablito Morello ad affermare che le responsabilità di quanto accaduto sono da addebitare interamente al parlamentare Pozzolo. I due si sosono dichiarati d’accordo sul fatto che fosse lui a maneggiare la pistola, anche se «non sembrava esperto nell’usarla», hanno detto.

Pozzolo è stato già convocato dal procuratore il 17 gennaio. In quell’occasione però si è avvalso della facoltà di non rispondere, dopo aver detto alla stampa di volerlo fare nei giorni precedenti, in quanto erano «usciti atti che noi non avevamo», aveva spiegato il sjuo legale. In diverse occasioni, comunque, il deputato di Fratelli d’Italia ha sostenuto di non aver sparato lui il colpo che ha ferito Campana.

La vicenda continua comunque ad agitare la politica, con Matteo Renzi che di nuovo nella sua ultima e-news ha chiesto alla premier Giorgia Meloni di togliere la delega a Delmastro: «Sulla storia del pistolero di Capodanno, il sottosegretario alla Giustizia se va bene è reticente, se va male mente. Io penso che stia facendo entrambe le cose. Penso anche che la Meloni che non gli toglie la delega alla polizia penitenziaria rischi in prospettiva di pagare a caro prezzo questa impuntatura. A cosa mi riferisco? Lo vedrete presto. Non basta ripulire la scena del crimine. Fossi in Delmastro verrei velocemente in Parlamento a dire la verità prima che la verità la dica qualcun altro. Perché è solo questione di tempo, credetemi. A chi mi dice: ma perché insisti su questa storia? Perché trovo immorale che a Capodanno pubblici ufficiali usino un’arma da fuoco (una?) in una festa in cui ci sono dei bambini e che chi deve dire la verità stia mentendo o mandando “pizzini” da venti giorni. È una cosa enorme. Ne va della dignità dei membri del governo, della polizia penitenziaria, delle istituzioni. Voi che dite?», conclude Renzi. (r.r.)