Cortei. Gli studenti contro il governo: scontri a Torino e 15 poliziotti feriti
Manifestazione a Bologna
Studenti in piazza in tutta Italia da Milano a Napoli per il "No Meloni day atto II". A Torino momenti di tensione quando i manifestanti sono venuti a contatto col cordone di sicurezza delle forze dell'ordine davanti alla Prefettura, in piazza Castello. Alcuni ragazzi sono stati respinti mentre tentavano di raggiungere il portone dell'edificio. Un ordigno artigianale è stato lanciato tra gli agenti e 15 poliziotti dei reparti mobili sono stati curati al pronto soccorso per il contatto con esalazioni urticanti. Il corteo si è poi spostato davanti al rettorato e alla sede della Rai, dove mezzi della polizia sono stati colpiti con aste di bandiere.
«Anche oggi abbiamo assistito a inaccettabili scene di violenza e caos in alcune piazze, ad opera dei soliti facinorosi. Diversi agenti delle Forze dell'Ordine sono finiti al pronto soccorso a causa di ordigni e scontri. La mia totale solidarietà va a tutti gli agenti feriti, con l'augurio di una pronta guarigione», ha dichiarato sui social la premier Giorgia Meloni: «Spero - ha aggiunto - che certa politica smetta di proteggere o giustificare queste violenze e si unisca, senza ambiguità, nella condanna di episodi così gravi e indegni». «"Valditara a testa in giù", urlavano sotto il ministero. E sarebbero questi - ha detto il ministro della Pubblica istruzione e del merito, Giuseppe Valditara - gli interlocutori democratici? La scuola italiana non ha bisogno di replicanti degli estremisti degli anni '70».
Il "No Melony day" esordiva esattamente due anni fa, a novembre 2022, come mobilitazione studentesca contro le politiche del governo di centrodestra. Anche stavolta oltre 35 le città coinvolte. Il "No Meloni day atto II" è stato organizzato dall’Unione degli Studenti e Link – Coordinamento Universitario e Rete della Conoscenza. Migliaia di universitari e liceali hanno manifestato il loro dissenso contro la manovra e il governo guidato da Giorgia Meloni. La mobilitazione ha rivendicato «un’istruzione pubblica gratuita e accessibile, svincolata dagli interessi privati, dalle logiche di profitto e dall’ambito bellico, la tutela del benessere psicologico nelle scuole e un sistema di rappresentanza che dia agli studenti reali possibilità di decidere nelle proprie scuole», ha spiegato Tommaso Martelli, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti.
Le tensioni maggiori si sono verificate a Torino dopo che è stato bruciato un fantoccio che raffigurava il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara: una quindicina di poliziotti dei reparti mobili ha fatto ricorso alle cure del pronto soccorso perché coinvolti nello scoppio di un ordigno artigianale, in piazza Castello. Nel corteo partito dalla stazione Porta Susa si sono visti cartelli col volto di politici italiani coperti dalla macchia di una mano insanguinata e la scritta “complice del genocidio”: Giorgia Meloni, Matteo Salvini, ma anche Elly Schlein. Studenti hanno lanciato uova contro il cordone di poliziotti schierati davanti alla sede di Intesa Sanpaolo e alle Gallerie d’Italia in piazza San Carlo.
A Roma studenti e universitari sono partiti da Piramide verso il Ministero dell’Istruzione e del merito a viale Tastevere. Sullo striscione in testa al corteo dei collettivi studenteschi la scritta: «Contro un governo di fascisti e sionisti». Altri cartelli riportavano «Contro il governo della guerra, dei tagli e delle riforme all’università». Cambiare Rotta ha portato un asino di cartapesta che al collo aveva un cartello con scritto “Ministra Bernini”. Tante le bandiere della Palestina: «Contro guerra e repressione, fermiamo il governo». Il corteo ha anche dedicato un "minuto di rumore" a Giulia Cecchettin e a tutte le vittime di femminicidio in vista del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Mazzi di chiavi e sirene mentre i giovani scandivano «Siamo il grido altissimo e feroce di tutte quelle donne che più non hanno voce». Alcuni giovani col volto coperto da fazzoletti rossi e con manette di plastica ai polsi hanno fronteggiato il cordone degli agenti. Lanci di vernice rossa e cartelli con le scritte “Arrestateci/e tutti/e”, “Stop repressione subito” e “No Ddl 1660”, in riferimento al disegno di legge sulla sicurezza. Sull'asfalto davanti al Ministero dell’Istruzione i manifestanti hanno scritto con vernice bianca: «Ministero della guerra».
A Milano gli studenti, partiti da largo Cairoli, sono arrivati davanti alla sede di Assolombarda. Lì alcuni manifestanti con le mani simbolicamente sporche di vernice rossa, hanno mostratro uno striscione: «Avete le mani sporche di sangue. L’alternanza uccide» ed esposto una foto della premier Giorgia Meloni con il volto imbrattato di vernice rossa. Un riferimento ai casi di studenti che hanno peso la vita in incidenti sul lavro durante gli stage di alternanza con lo studio. Esposta una foto della premier Meloni con la scritta «complice del genocidio». Tra gli slogan gridati anche «Contro la scuola dei padroni dieci, cento, mille occupazioni» e «Siamo tutti antifascisti». Alcuni manifestanti hanno gettato vernice rossa sulle vetrine del supermercato Carrefour di via Visconti di Modrone, come azione di boicottaggio contro la catena e Israele. Alcuni studenti hanno inscenato davanti al consolato degli Stati Uniti un flash mob. Indossando maschere di Meloni, Trump, Biden, Musk, Putin e Netanyahu, hanno srotolato una bandiera palestinese sporca di vernice rossa brandendo fucili di cartone. Davanti alla sede Rai gli studenti hanno colpito i mezzi della polizia con aste di bandiere.
A Bologna il corteo partito da Piazza verdi con striscioni su scritto “Avete le mani sporche di sangue, perché fomentate guerre e un genocidio?”. “Il progetto di alternanza scuola-lavoro manda al macello gli studenti”. Davanti alla sede della Cgil di via Marconi degli studenti si sono fermati per imbrattare con mani di vernice rossa tre manifesti con i volti della premier Meloni e dei ministri Bernini e Valditara. Il gesto richiama i manifesti comparsi nei giorni precedenti tra le vie. Gli studenti, inoltre, hanno lanciato delle uova sulla facciata della sede di una banca. «Portiamo in piazza i problemi di un sistema scolastico che non rispecchia le nostre esigenze», ha dichiarato Matteo del collettivo Osa. Cortei anche a Padova, Genova, Cosenza, Napoli e Cagliari.
«Il Pd è vicino alle studentesse e degli studenti che in tutta Italia stanno scendendo in piazza contro il progetto di smantellamento della scuola pubblica del governo Meloni. In legge di bilancio abbiamo depositato molte proposte per valorizzare l'istruzione, cancellare i tagli previsti da Valditara e sostenere il diritto allo studio con misure di sostegno concreto a famiglie e studenti», ha dichiarato Irene Manzi, responsabile nazionale scuola del Pd.