Coronavirus. No a slot e scommesse, i Monopoli stoppano i grandi concessionari
Duro botta e risposta tra mondo dell'azzardo e l'Agenzia dei Monopoli. Ad una lettera ultimatum di Acadi, l'associazione che unisce i maggiori concessionari di slot e scommesse, che annunciavano la ripresa dell'attività già da ieri all'interno di bar e degli altri esercizi generalisti che hanno riaperto, ha replicato in modo netto il direttore dell'Agenzia, Marcello Minenna, ricordando che "l'attività di slot e scommesse è ancora sospesa". Lo prevede il Dpcm del 17 maggio all’articolo 1, comma1, lettera l, per ora fino al 14 giugno. E ad Avvenire spiega che su questo "non è prevista alcuna forma di silenzio-assenso", avvertendo che "sulla sospensione vigileremo con molta attenzione, controlleremo e se necessario interverremo sanzionando il non rispetto delle norme".
Acadi, che riunisce gran parte dei big dell'azzardo, come Lottomatica, Snaitech, Gamenet, Admiral, che gestiscono, si legge sul suo sito, "oltre il 70% del sistema di controllo del gioco regolamentato in Italia", ha inviato una lettera ai Monopoli nella quale sostiene che col Dpcm del 17 maggio, "è nuovamente consentita a livello nazionale la ripresa delle attività presso gli esercizi di somministrazione e similari, i quali – come noto – in via secondaria possono effettuare raccolta di gioco pubblico, sia con apparecchi che tramite accettazione di scommesse". Secondo l'associazione "la sussistenza del rapporto concessorio con codesta Agenzia impone alle aziende concessionarie aderenti ad Acadi l’obbligo di esercitare ove possibile il servizio pubblico affidato, risultando quindi dovere dello scrivente procedere senza indugio alla riorganizzazione delle attività di raccolta". E parte una sorta di ultimatum. "Per tali ragioni comunichiamo che, salve differenti e tempestive comunicazioni, le aziende aderenti ad Acadi procederanno a riattivare la raccolta di gioco con apparecchi ex art. 110 comma 6 del T.U.L.P.S. (Slot e Vlt, ndr) nonché l’accettazione della raccolta delle scommesse sportive e non, anche su eventi simulati, a partire dalla data odierna, lunedì 18 maggio, sull’intero territorio nazionale negli esercizi di somministrazione indicati dalla lettera ee) dell’art. 1 del citato Dpcm 17 maggio, ai quali sia consentita la riapertura e l’offerta alla clientela di tutti i servizi disponibili all’interno di detti locali". Cioè bar, pub, ristoranti.
Non si fa riferimento alle tabaccherie. Infatti autonomamente la Fit (Federazione Italiana Tabaccai) ha scritto anch'essa una lettera a Minenna, sostenendo che "per quanto riguarda il comparto del gioco pubblico legale le uniche attività sospese risultano essere ai sensi del citato Dcpm, art. 1, lettera l), le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo" e per questo "si chiede l’immediata riattivazione di tutti i giochi ancora sospesi presso le rivendite di generi di monopolio e la possibilità di accendere i monitor fermo restando l’obbligo di rispetto delle norme anti assembramento". In altre parole, insistono i tabaccai, "è di tutta evidenza che con il Dpcm del 17 marzo scorso che si pone peraltro in continuità con i precedenti, il legislatore abbia avuto riguardo non al prodotto (Awp, Vlt o scommessa), bensì alle caratteristiche dello spazio fisico ove avviene la raccolta, spazio che nei casi delle sale gioco, sale scommesse e sale bingo, in quanto locali da intrattenimento, prevede la permanenza nel medesimo locale di più persone per un tempo indefinito". E qui arriva una "frecciata" ad Acadi che vorrebbe riaprire Slot e scommesse "presso i bar, mantenendo invece ferma la relativa raccolta presso le tabaccherie". Per questo, avvertono i tabaccai, "auspichiamo un Vostro pronto intervento che impedisca la realizzazione di una simile inaccettabile differenziazione di trattamento tra i nostri esercizi e i bar".
E mentre concessionari si dividono, pur chiedendo entrambi la stessa cosa, cioè far ripartire slot e scommesse, il direttore Minenna risponde in modo netto e duro. "Il Dpcm 17 maggio 2020 prevede espressamente, all’articolo 1, comma 1, lettera l), che “sono sospese le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo”", scrive in una nota. E ci spiega: "Si parla di attività e non di luoghi. Quindi vale per le sale e anche per i bar e gli altri esercizi che hanno riaperto". Niente slot e scommesse, dunque, come deciso da precedenti determinazioni. E tanto per essere chiaro Minenna ricorda che non è "prevista dalla legge alcuna forma di silenzio assenso che consenta l’avvio della raccolta delle scommesse e della raccolta del gioco tramite apparecchi previa semplice comunicazione di inizio attività". Respingendo così l'ultimatum dei big dell'azzardo. E comunque, conclude il direttore dei Monodpoli, "in caso di dubbi interpretativi circa la portata della norma e della Determinazione Direttoriale citate, le Associazioni rappresentative e gli operatori del settore potranno chiedere i chiarimenti necessari alle Istituzioni competenti”. Nel frattempo l'Agenzia farà scattare severi controlli, perchè al primo posto c'è ancora la tutela della salute. "Abbiamo da poco celebrato i funerali del secondo dipendente dei Monopoli ucciso dal Covid-19", commenta con tristezza ma anche con severità Minenna.