Neuroscienze . Sinergia scuola-famiglia per una "buona" formazione
Le neuroscienze rappresentano una grande svolta nell'approccio alle problematiche delle relazioni interpersonali, in particolare nell'ambito dei rapporti all'interno della famiglia. Il principale nucleo di formazione della coscienza umana rimane il laboratorio più importante per analizzare gli sviluppi della società umana: nelle famiglie disfunzionali la povertà educativa si accentua, fino a raggiungere dati allarmanti che ben conosciamo. Nelle famiglie costruite sull'unità affettiva, invece, è possibile accorgersi rapidamente di tutte le forme di disagio adolescenziale e giovanile e anche prevenire il malessere giovanile che caratterizza tanti casi di cronaca che stupiscono la pubblica opinione. La Fondazione Turano, che opera nella ricerca, formazione e attività clinica in materia di neuroscienze, ha organizzato presso il Cnr una giornata di studi sui temi del neurosviluppo, puntando sul rapporto scuola-famiglia e sulle buone pratiche per rafforzarlo: la mediazione familiare, l'analisi delle emozioni, l'educazione dei sentimenti e le arti espressive come strumento di recupero dei soggetti che attraversano stati di disagio, sono gli argomenti fondamentali di un dialogo a più voci condotto da esperti di varie discipline.
La giornata di studio, che si è svolta oggi a Roma presso l’Aula Convegni del Cnr, ha inteso pertanto affrontare il tema Famiglia e Scuola che da alcuni anni è proprio oggetto di ricerca e di studio del Comitato Unico di Garanzia (Cnr-Cug) in collaborazione con l’Istituto di ricerca sulla crescita economica sostenibile del Cnr (Ircres). Si è infatti resa urgente e indispensabile una riflessione fra le istituzioni che si occupano di formazione e la famiglia anche alla luce della incapacità di “governare” l’emotività espressa dalle nuove generazioni, che possono sfociare in episodi di violenza, di sopraffazione e di prevaricazione tra gli adolescenti e tra i bambini , che preoccupano genitori ed educatori. Troppo spesso si giunge alla conclusione che le misure punitive siano indispensabili per fronteggiare l’emergenza, ma gli esperti sollevano diversi dubbi in proposito. Ed è proprio di questo che si è discusso durante l’incontro, mettendo l’attenzione sulla funzione essenziale di una prevenzione da operare sia a livello scolastico sia nei contesti educativi e delle implicazioni giuridiche per aumentare la consapevolezza delle conseguenze che questi atti possono avere soprattutto sulla salute mentale degli individui e sul disagio di quei soggetti fragili del mondo giovanile.