Attualità

ETICA E POLITICA. Neonati e fine vita, due strappi a Firenze

Andrea Fagioli giovedì 23 aprile 2009
Il «piano strutturale» è saltato: il Consiglio comu­nale di Firenze, nella sua ultima seduta, non è riuscito a varare in via definitiva uno dei suoi at­ti più importanti. «Ho preso atto – ha spiegato il sin­daco, Leonardo Domenici, incontrando i giornalisti – che non ci sono le condizioni politiche per appro­varlo e che l’avvicinarsi delle elezioni condiziona il dibattito». La discussione del «piano» era già stata sospesa nei mesi precedenti a causa dell’inchiesta sull’urbaniz­zazione dell’area di Castello, ma lunedì scorso si è uf­ficializzata la spaccatura nella maggioranza di cen­trosinistra. Se l’atto fosse arrivato in aula i Verdi a­vrebbero votato contro, Ps e La Sinistra non avreb­bero partecipato al voto e il Pd si sarebbe trovato a rischio sui numeri. Ogni decisione è stata rinviata al Consiglio che si insedierà dopo le elezioni del 7 giu­gno. I consiglieri fiorentini hanno però trovato il tem­po di approvare una mozione sul «testamento bio­logico » priva di effetti pratici, ma dall’alto contenu­to ideologico, e una ancora più strampalata propo­sta (approvata all’unanimità, quindi con i voti anche del centrodestra) di una «festa del neonato» che sem­bra voler istituire una sorta di «battesimo laico». La prima mozione riguarda l’'istituzione del regi­stro telematico delle dichiarazioni anticipate dei trat­tamenti sanitari (testamento biologico)'. Di fatto, «un pasticcio irto di incongruenze e forzature, tutte ben ideologicamente orientate, quasi un corollario a un’altra recente forzatura, la cittadinanza onora­ria concessa a Beppino Englaro». Così almeno lo de­finisce 'Toscana Oggi', il settimanale delle diocesi della regione, in un articolo che esce sul numero da domani in distribuzione. «In pochi attimi, con un’a­crobatica rovesciata – si legge nell’articolo – il Con­siglio scioglie il nodo che tiene impegnati i due ra­mi del Parlamento, medici giuristi filosofi, insomma tutto il Paese: idratazione e alimentazione artificia­li sono 'terapie'». Ma a rendere questa mozione un atto ideologico, privo di valore pratico, è soprattut­to «la pretesa dell’Ente Comune della possibilità giu­ridica e amministrativa di farsi promotore di atti am­ministrativi volti a introdurre il riconoscimento for­male del valore etico delle dichiarazioni anticipate di trattamento di carattere sanitario», pretesa del tut­to priva di fondamento e di effetti. L’espressione ri­conoscimento formale del valore etico è «tanto ro­boante quanto priva di senso logico-giuridico». Il settimanale cattolico commenta anche l’altra mo­zione, quella che porta la firma tra gli altri del con­sigliere socialista Alessandro Falciani, già primo fir­matario della cittadinanza a Englaro, e che riguar­da, come accennato, l’«istituzione della festa del neo­nato », che a «cadenza trimestrale o quadrimestrale o semestrale» dovrebbe «svolgersi – recita la mozio­ne – presso le sedi quartierali ed essere presieduta dal presidente del Quartiere o da un suo delegato. Sa­rebbero invitati i neonati con i genitori e questa lo­ro festa significherebbe il riconoscimento pubblico del neonato quale nuovo cittadino». Insomma, come detto, una sorta di «battesimo lai­co » officiato, anziché dal parroco, dal presidente del Quartiere: «Abbiamo il matrimonio civile, il funera­le civile – scrive 'Toscana Oggi', ironizzando sulle motivazioni della delibera – ma la nascita civile no. Dunque inventiamola». Finora, il primo segnale che avvertiva i genitori «che le istituzioni si erano accor­te del loro nuovo, piccolo cittadino, era l’arrivo per posta del codice fiscale». Con la Festa cambia tutto: ai neonati verrà spiegato che hanno dei diritti. «C’è da commuoversi – chiosa il settimanale –. Il Battesi­mo è un atto d’amore. Non vorremmo che, alla fine, la Festa rischiasse di essere un atto di dolore».