Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha invitato a non arrendersi di fronte alle "nuove recrudescenze" del conflitto tra politica e magistratura, gravido di conseguenze pesanti per la vita democratica italiana. "Il superamento di tale fuorviante conflitto, gravido di conseguenze pesanti per la vita democratica in Italia, ha rappresentato l'obiettivo costante del mio impegno", ha detto Napolitano, intervenendo oggi alla Luiss a un convegno in ricordo di Loris D'Ambrosio, consigliere giuridico del Quirinale scomparso improvvisamente nel 2012."Ci tocca operare in questo senso, senza arrenderci a resistenze ormai radicate e a nuove recrudescenze del conflitto da spegnere nell'interesse del Paese", ha aggiunto il capo dello Stato.Dopo aver chiesto "inequivoco rispetto" per i giudici e aver sottolineato che il titolo di "impiegati pubblici" non dovrebbe essere "mai usato in senso spregiativo", Napolitano ha però affermato stamani che "molto importante è il contributo che si deve attendere dalla magistratura"."Il consigliere D'Ambrosio mi ha innanzitutto sempre spinto a mettere l'accento sull'importanza decisiva della formazione come acquisizione di modelli di comportamento ispirati a quei valori e criteri - l'equilibrio, la sobrietà, ed il riserbo, l'assoluta imparzialità e il senso della misura e del limite - che sono il miglior presidio dell'autorità e dell'indipendenza", ha detto.Poco prima di morire, a 65 anni per un infarto, D'Ambrosio era stato al centro di polemiche per le intercettazioni di sue conversazioni con l'ex ministro Nicola Mancino in riferimento all'inchiesta Stato-mafia, in cui Mancino era indagato.Il capo dello Stato ha infine esortato i magistrati a porsi in modo più aperto e meno corporativo rispetto alla riforma della giustizia."Dovrebbe scaturire anche tra i magistrati un'attitudine meno difensiva e più propositiva rispetto al discorso sulle riforme di cui la giustizia ha indubbio bisogno da tempo", ha dichiarato davanti ad una platea ricca di autorità istituzionali, dal presidente del Senato Piero Grasso, al ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, al neo-presidente della Corte Costituzionale Gaetano Silvestri alla sua prima uscita pubblica.