Attualità

IL DISCORSO DI AUGURI. Napolitano ai soldati all'estero: «Siate sereni, in Italia è difficile»

lunedì 21 dicembre 2009
«Sono contento di trasmettere serenità. Non è sempre facile essere sereni, nemmeno in Italia. Siatelo voi in Afghanistan». È l'augurio e l'auspicio che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha rivolto ai soldati italiani impegnati nelle missioni militari all'estero. «Sono inoltre particolarmente soddisfatto di ciò che è accaduto in Parlamento. Di solito l'immagine è sempre quella di un Parlamento diviso e di una politica rissosa», ha detto Napolitano. Il fatto dunque, conclude il presidente, «che su questo argomento il Parlamento si sia mostrato unito è momento di grande conforto per me. «Sento profondamente l'onore e la responsabilità del ruolo che la Costituzione mi assegna come capo delle forze armate», ha dichiarato il capo dello Stato. «Non c'è da disquisire sull'esatto significato istituzionale di questo ruolo. Io sento la profonda responsabilità, che vuol dire anche condividere le decisioni. Non ho poteri di governo e poteri esecutivi, ma nella Difesa ho compiti di coordinamento e stimolo che si esplicano nel mio presiedere il Consiglio supremo di Difesa ed è lì che prendiamo le decisioni che riguardano il vostro impegno quotidiano».«Quella in Afghanistan non è una guerra americana». Sulla missione in Afghanistan, Napolitano ritiene che «non è una guerra americana, ma un impegno della comunità internazionale e dell’Onu con l’unico scopo di proteggere il mondo dal terrorismo internazionale». Sul rifinanziamento alla missione, il presidente ha ammonito che «per quanto serie siano le difficoltà di carattere finanziario, non possiamo in nessun modo venir meno agli impegni presi, perché il ruolo che l’Italia svolge è fondamentale per la sua reputazione internazionale». Napolitano ha fatto riferimento al discorso di Barack Obama a West Point, che ha «rimotivato l’impegno americano in Afghanistan. Gli orientamenti che ha espresso sono quelli che l’Italia ha sempre perseguito nei limiti delle sue responsabilità nelle missioni all’estero, ovvero combinare il presidio militare e l’impegno della forza con la vicinanza alla popolazione e la ricostruzione civile». L’Italia ha sempre realizzato «con discrezione e umanità» questa duplice missione nei territori di guerra ed è anche per questo, ha concluso Napolitano, che «ovunque, nelle mie conversazioni internazionali, ricevo testimonianze di grande apprezzamento per il ruolo dell’Italia».