I carabinieri del comando provinciale di Napoli stanno seguendo un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 56 falsi invalidi. Sono accusati di truffa aggravata ai danni dello Stato, contraffazione di sigilli, falsità materiale e ideologica e distruzione di atti. Sono stati sequestrati 16 appartamenti, tre terreni, 170 conti e depositi bancari e 100 automezzi. A 52 degli arrestati sono stati concessi gli arresti domiciliari; quattro sono stati chiusi nel carcere di Poggioreale.Le indagini che hanno portato all'operazione sono cominciate nel 2009, affidate alla Sezione reati contro la Pubblica Amministrazione della procura della Repubblica di Napoli con un apposito pool costituito da tre magistrati. Fino ad ora tali indagini hanno consentito l'arresto di 287 persone ed il sequestro di beni mobili ed immobili per un valore complessivo di oltre 10 milioni di euro. Le indagini che hanno portato agli arresti di oggi hanno permesso di verificare il coinvolgimento anche di persone in qualche modo collegate alla criminalità organizzata nella truffa ai danni dell' Inps, facendo emergere l'ipotesi che i proventi delle false pensioni di invalidità possano costituire un ulteriore canale di approvvigionamento economico a favore di persone direttamente o indirettamente collegate a gruppi camorristici. Tale dato è stato confermato anche da una recente sentenza di condanna del Tribunale di Napoli a otto anni di reclusione di alcune persone - organiche ad un clan camorristico radicato nel centro storico di Napoli - arrestate nel febbraio 2011, che agivano quali procacciatori di falsi invalidi. I destinatari della misura cautelare emesse dal gip ed eseguite oggi dai carabinieri sono persone che, mediante falsa documentazione, hanno indebitamente ottenuto pensioni di invalidità, comprensive di indennitàà di accompagnamento, causando all'Inps un danno quantificato in oltre 2 milioni di euro. Nel corso delle indagini si è verificato anche un tentativo di ostacolare l'attività degli inquirenti, realizzato mediante la distruzione di documentazione medica e amministrativa contraffatta.
COINVOLTE ANCHE SORELLA E MOGLIE BOSS STOLDERAnche Patrizia Ferriero ed Assunta Stolder, rispettivamente moglie e sorella del boss della camorra del quartiere Forcella, Raffaele Stolder sono tra le persone alle quali i carabinieri hanno notificato questa mattina ordinanze di custodia cautelare nell'ambito dell'inchiesta sui falsi invalidi. Dalle indagini, coordinate dal pm Giancarlo Novelli, è emerso che entrambe, da diversi anni, percepivano pensione di invalidità ed indennità di accompagnamento, dal momento che risultavano affette da gravi disturbi psichici. A Patrizia Ferriero, arrestata nei giorni scorsi per associazione camorristica, la misura cautelare è stata notificata in carcere. La cognata, invece, ha avuto il beneficio degli arresti domiciliari. Ferriero è la madre di Nunzia Stolder, eletta negli anni scorsi nelle lsite del Pdl nel consiglio circoscrizionale del quartiere San Lorenzo Vicaria.