Attualità

TRAGEDIA IN CAMPANIA. Deraglia treno a Napoli: un morto e 58 feriti

Valeria Chianese sabato 7 agosto 2010
Come un giocattolo rotto, il treno bianco e blu della Circumvesuviana, piegato dall’urto, è silenzioso adesso dopo la frenesia delle prime ore dal deragliamento. Ha portato alla morte mentre avanzava rapidamente dentro la periferia est di Napoli, tra ruderi di opifici, palazzi popolari, fabbriche rinate. Per Giuseppe Marotta, 71 anni, ieri mattina è stato l’ultimo viaggio sul treno che da San Giorgio a Cremano arriva al capolinea di Porta Nolana: dieci minuti di un percorso veloce mentre dietro ai finestrini scorrono il Vesuvio e gli agglomerati urbani. Dei 58 feriti, due sono gravissimi. Intorno alle lamiere contorte, schizzate di terra e di sangue, girano solo i magistrati e i periti che dovranno capire e spiegare perché in un tratto di rotaia, tra la stazione del Centro direzionale e quella di Gianturco, non particolarmente critico, benché in curva, né interessato da lavori, il treno sia uscito dai binari con il suo carico di pochi passeggeri d’agosto.Forse correva troppo in un punto, la curva cosiddetta Pascone, all’ingresso della stazione di Gianturco, dove la guida è manuale e la velocità massima prescritta è di 20 chilometri orari. È solo un’ipotesi, come quella di un presunto malore del macchinista, che troverà conferma o contestazione dai dati della scatola nera che i magistrati hanno già prelevato dal locomotore. Ugo Capitelli, ingegnere dei vigili del fuoco, spiega: «Il treno è uscito dalla galleria, dove si trova la stazione del Centro direzionale, in direzione Napoli ed è accaduto il deragliamento. Le indagini sulle cause sono in corso e sarà la scatola nera della macchina che ci darà informazioni chiare e oggettive sulla dinamica. Sulla velocità del convoglio per il momento ci sono ancora illazioni, sarà l’indagine a verificare l’esatta successione dell’incidente». Gli inquirenti hanno già ascoltato proprio il macchinista del convoglio. L’uomo, Giancarlo Naso, un 45enne di grande esperienza, era stato portato in stato di choc all’ospedale San Giovanni Bosco, ma dimesso perché non era né ferito né contuso. Qui lo hanno prelevato i poliziotti perché testimoniasse sul tragico evento. Erano le 11 e 10 quando il treno proveniente da San Giorgio a Cremano è deragliato. I soccorsi sono giunti subito. Dopo tre minuti dalla segnalazione sul posto c’erano già le ambulanze del 118, della Croce Rossa, i vigili del fuoco, le forze dell’ordine, la Protezione civile. Ciro Accetta, direttore generale dell’Ente Autonomo Volturno, proprietario della Circumvesuviana, commenta: «Che cosa è successo lo stabilirà l’autorità giudiziaria e sarà molto utile il referto della scatola nera che è a disposizione e verificherà la velocità del treno o i problemi tecnici sopravvenuti. Un treno nuovo - conferma - con meno di un anno di vita, che è nella nuova dotazione dell’azienda, tecnologicamente avanzato e con le massime procedure di sicurezza e che aveva superato tutti i collaudi previsti dalle normative». Poi ci sono le testimonianze dei passeggeri. «Il macchinista del treno parlava al cellulare», insiste Patrizio Straiano, 19 anni, residente nel quartiere Ponticelli, che era in compagnia di tre amici: ha riportato una lussazione alla spalla, ma lui e gli altri stanno bene. Ma Bruno Spagnuolo, amministratore delegato della Circumvesuviana, invita alla prudenza: «Bisogna fare molta attenzione a fare ipotesi che coinvolgono dei lavoratori - dice. - Può esserci stato il fattore umano, ma l’incidente va visto nella sua interezza: saranno le commissioni a fare chiarezza». Sono tre, oltre a quella avviata dalla magistratura, le inchieste sul deragliamento del treno: quella della Regione Campania, quella della stessa Circumvesuviana e quella del ministero per le Infrastrutture.