Attualità

Movimento 5 Stelle. Grillo-Conte: scontro su simbolo, nome e secondo mandato

Redazione Romana martedì 20 agosto 2024

Beppe Grillo, fondatore di M5s

«Il nostro simbolo, il nostro nome e la regola del secondo mandato, i tre nostri pilastri non sono in nessun modo negoziabili e non possono essere modificati a piacimento. Sono il cuore pulsante del Movimento 5 Stelle, il nostro faro nella tempesta. Cambiarli significherebbe tradire la fiducia di chi ha creduto in noi, di chi ha lottato con noi, di chi ha visto nel Movimento l'unica speranza di cambiamento reale». Lo scrive sul proprio blog Beppe Grillo, definendosi «garante e custode dei valori fondamentali dell'azione politica» del M5s, e chiedendo ad «attivisti, portavoce e sostenitori» di «riflettere profondamente, di ascoltare la vostra coscienza. In questo momento cruciale non possiamo permetterci di smarrire la nostra rotta. Custodiamo e proteggiamo ciò che abbiamo costruito insieme. Il MoVimento è e deve rimanere una forza di cambiamento autentico e per farlo dobbiamo rimanere fedeli ai nostri principi fondativi».

Non si fa attendere la reazione di Giuseppe Conte, che in un video pubblicato sui social rilancia i temi dell’assemblea costituente prevista a partire dal 4 ottobre: «Potremo discutere di tutto – afferma il leader M5s dopo la presa di posizione di Grillo –, potremo rifondarci integralmente: anche il simbolo, la denominazione, le regole organizzative, quelle consolidate, potranno essere discusse. Perché non possiamo ammettere che quando a pronunciarsi sia la comunità degli iscritti, si debba decidere da parte di alcuni - arbitrariamente e preventivamente - di cosa si può discutere, su cosa si può deliberare».
Una visione diametralmente opposta a quella di Grillo che, definendosi «garante e custode dei valori fondamentali dell’azione politica» del M5s, ha chiesto ad «attivisti, portavoce e sostenitori» di «riflettere profondamente, di ascoltare la vostra coscienza. In questo momento cruciale non possiamo permetterci di smarrire la nostra rotta. Custodiamo e proteggiamo ciò che abbiamo costruito insieme. Il Movimento è e deve rimanere una forza di cambiamento autentico e per farlo dobbiamo rimanere fedeli ai nostri principi fondativi».
«Ci troviamo a un crocevia fondamentale nella nostra storia, in cui dobbiamo riflettere sulle nostre radici e su ciò che ci ha unito sin dall’inizio – scrive Grillo nel suo lungo messaggio intitolato Il nostro Dna –. Quando abbiamo fondato il Movimento 5 Stelle, io e Gianroberto Casaleggio, lo abbiamo fatto con un ideale chiaro: creare un’alternativa al sistema politico tradizionale. Il nostro viaggio è nato da un sogno condiviso, un sogno che ci ha portato a sfidare un sistema corrotto, a restituire voce ai cittadini e a provare a costruire un’Italia più giusta e trasparente».
Grillo ricorda anche che «nel 2013 un grido ci ha aperto la strada, ci ha spalancato quella porta che non riuscivamo a vedere. Dietro quella porta c’era un mondo nuovo, un territorio sconosciuto, del tutto diverso da come immaginavamo. Come ogni specie animale - aggiunge - ci siamo dovuti adattare, per sopravvivere, e con poca agilità abbiamo dovuto convivere con chi quei territori li abitava da tempo e non voleva essere disturbato. Durante tutto questo cammino, ci siamo sempre ancorati a tre pilastri imprescindibili: il nostro simbolo, il nostro nome e la regola del secondo mandato».
«La regola del secondo mandato è un principio che ci distingue, che ci ha resi unici, che ci rende liberi dal potere e dalle sue tentazioni. È la garanzia che il Movimento rimarrà sempre fedele al suo spirito originario: servire i cittadini e non il potere, con rappresentanti che portano avanti le idee e non le proprie ambizioni personali».
Le parole del fondatore hanno trovato una sponda in diversi attivisti. «Parole sante di Beppe Grillo. Al M5s serve solo un ritorno al futuro, non un ritorno al passato, cioè una trasformazione anche formale in un partito come tutti gli altri», scrive sui social Danilo Toninelli, componente del Collegio dei probiviri del Movimento ed ex ministro delle Infrastrutture nel primo governo Conte. «Il Movimento deve mantenere la sua identità e la sua diversità, senza snaturarsi. Chi ama o ha amato il M5s, legga con attenzione le parole del nostro garante», aggiunge Toninelli, rilanciando il link dell’intervento di Grillo.
Mentre tra alcuni esponenti del M5s sin dalle origini spunta anche l’ipotesi di un garante «non padrone delle regole», ma a tempo, deciso dagli iscritti. Tutto materiale che tornerà utile alla costituente – in cui si potrebbero dibattere alcuni capisaldi del M5s, come appunto il tetto al secondo mandato per gli eletti – prevista in occasione dell’anniversario della fondazione del movimento politico voluto nel 2009 da Grillo e Gianroberto Casaleggio. E in vista della quale Conte, dopo le europee, aveva detto di non avere nemmeno «il timore di lasciare il testimone, magari a una donna».