La frode fiscale realizzata da Silvio Berlusconi nell'ambito della vicenda Mediaset è aggravata dal suo ruolo di uomo politico. È questo uno dei passaggi delle motivazioni, depositate oggi, del verdetto pronunciato il 19 ottobre scorso dai giudici della Corte d'Appello di Milano che hanno rideterminato in due anni l'interdizione dai pubblici uffici per il leader del Pdl.Secondo i giudici, "Berlusconi è stato l'ideatore" della frode e "a ciò si deve anche aggiungere che il ruolo pubblicamente assunto dall'imputato, non più e non solo come uno dei principali imprenditori incidenti sull'economia italiana, ma anzi e soprattutto come uomo politico, aggrava la valutazione della sua condotta". "Alla luce di tali considerazioni - proseguono i giudici - si ritiene che anche la durata della pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici debba essere commisurata alla oggettiva gravità dei fatti contestati e quindi non possa attestarsi sul minimo della pena".Nelle motivazioni al verdetto con cui hanno condannato Silvio Berlusconi a 2 anni di interdizione dai pubblici uffici per la vicenda Mediaset, i giudici della Corte d'Appello sottolineano che "non esiste alcuna prova" che il Cavaliere abbia estinto i debiti tributari, come invece sostenuto dalla difesa in Aula. "La difesa di Berlusconi si è limitata - osservano i giudici - a produrre in causa una mera proposta di adesione alla conciliazione extra giudiziale formulata solo in data 11-9-2013, con previsione di rateizzazione dei pagamenti a partire dal 22-10-2013 con scadenza al 27-7-2016".Nel rideterminare a due anni di interdizione dai pubblici uffici la pena accessoria per Silvio Berlusconi, i giudici della Corte d'appello di Milano hanno tenuto conto, come è spiegato nelle motivazioni depositate oggi, "della gravità del fatto e della personalità dell'imputato". "L'oggettiva gravità del fatto - scrivono - deriva: dalla complessità del sistema creato anche per poter più facilmente occultare l'evasione, sistema operante in territorio mondiale, attraverso numerosi soggetti, società fittizie di proprietà di Berlusconi o di fatto facenti capo a Fininvest, e attraverso un meccanismo di contrattazione secretata" (creazione di contratti 'master' e sub contratti).