Lutto. Addio a Pio d'Emilia, il giornalista che amava il Giappone
Pio d'Emilia in Giappone, il Paese che amava
È morto Pio d'Emilia, giornalista, da oltre trent'anni inviato in Asia, corrispondente dall'Asia Orientale per SkyTg24 e collaboratore di Avvenire. A darne notizia è stato un altro inviato, Nico Piro, della Rai, che sulla sua pagina Facebook scrive: "Addio a Pio d'Emilia grande inviato, straordinario conoscitore dell'estremo oriente, caro amico, rivoluzionario, campatore e infinita capa gloriosa. Ci mancherai".
Aveva 68 anni. Curioso e coraggioso, così lo ricordano i colleghi, ogni volta che c'era una crisi internazionale, una area instabile, una protesta di piazza, un terremoto, un'altra catastrofe naturale, anche molto distante da Tokyo, arrivava la telefonata: 'Se volete io ci sono, pronto a partire'. In tempi più recenti si era dedicato con grande attenzione anche alla Cina e alla sua evoluzione sociale ed economica.
Molti appassionati di Giappone se lo ricorderanno anche per aver partecipato alla trasmissione 'Turisti per caso' in veste di "accompagnatore". Ma soprattutto per avere seguito la vicenda dell'incidente nucleare del marzo 2011 in Giappone realizzando il docufilm 'Fukushima, a nuclear story'. D'Emilia era un vero innamorato del Giappone, dei suoi luoghi e della sua cultura.
Piu' di recente, ha allargato i suoi interessi in Cina, dove l'anno scorso ha realizzato per Sky Atlantic un documentari dal titolo: 'Yi dai, Yi lu, la FerroVia della Seta'.
Dolore nella redazione di Avvenire, che nelle pagine dei commenti e degli esteri accoglieva i suoi acuti editoriali e i suoi profondi reportage. Sul sito di Sky Tg24 si legge: "Pio è morto in uno dei due posti che amava di più: a Tokyo, quella che considerava casa sua, quella che aveva scelto un po' per fiuto giornalistico e un po' per provocazione culturale anni fa, quando l'estremo Oriente era una area poco battuta dalla stampa europea, figurarsi da quella italiana".
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