È durato circa tre ore il nuovo sopralluogo della polizia scientifica e degli uomini della Squadra mobile nell'abitazione di Brenda, il transessuale coinvolto nella vicenda del video-ricatto a Piero Marrazzo e trovato morto venerdì. Gli inquirenti, che già avevano portato via dall'abitazione molto materiale compreso il pc di Brenda - trovato nel lavabo sotto lo scrosciare d'acqua dal rubinetto - hanno effettuato ulteriori verifiche a cominciare dalla ricerca dell'eventuale presenza di psicofarmaci. In Questura venerdì fino a tarda sera sono proseguite le audizioni di persone informate sui fatti. Gli investigatori sono alla ricerca di un altro telefonino cellulare utilizzato da Brenda: l'apparecchio era stato rubato l'8 novembre scorso e l'episodio era stato denunciato ai Carabinieri. La Procura di Roma ha disposto l'esame dei tabulati telefonici per chiarire i contatti che ha avuto il transessuale prima di morire. Per chiarire le cause della morte sarà comunque decisiva l'autopsia che sarà compiuta alPoliclinico Gemelli. Oltre l'esame autoptico sono stati disposti gli esami tossicologici e istologici. Una prima Tac compiuta sul cadavere del transessuale hanno fatto emergere lesioni. Nell'appartamento di Brenda gli investigatori hanno sequestrato alcune confezioni di sonnifero, alcune vuote ed altre già aperte, di cui pare che il transessuale facesse uso. Dalle testimonianze finora raccolte dagli inquirenti è emerso che Brenda ha fatto rientro nella sua abitazione di via Due Ponti intorno alle 2-2,30 del mattino.Il corpo di Brenda era stato trovato all'interno di un seminterrato andato a fuoco in via Due Ponti 180 a Roma. I magistrati che indagano sulla morte del transessuale stanno lavorando sull'ipotesi di omicidio volontario. Gli inquirenti hanno preso in considerazione anche le piste del suicidio e dell'incidente, ma nel corso delle ore ha preso consistenza la tesi del delitto. Secondo quanto si è appreso, il cadavere di Brenda, seminudo, è stato ritrovato ricoperto di fuliggine. I vigili del fuoco, all'alba, sono stati chiamati per un incendio che si stava sviluppando all'interno dell'abitazione del trans. E lì hanno trovato il cadavere, che non presentava segni di violenza.
Marrazzo: «È colpa mia». "È colpa mia. Dopo aver distrutto me, hanno fatto morire anche lei. Non è possibile, non è giusto, non doveva andare così. Perdonatemi per il male che ho fatto a tutti quanti. Non volevo. Ho sbagliato, ho commesso tanti errori, ma non doveva finire così". È con questo stato d'animo che Piero Marrazzo avrebbe accolto, stando a quanto riporta il Corriere della Sera, la notizia della morte di Brenda. L'ex governatore della Regione Lazio dall'Abbazia di Montecassino dove si trova da quando è scoppiato lo scandalo che lo vede protagonista, ritiene che "se non ci fosse stato tutto questo clamore intorno a me, se non fosse venuta fuori questa vicenda, se non avessi coinvolto tutte queste persone in questa storia, forse Brenda sarebbe ancora viva". Di qui le ipotesi di Marrazzo: "Allora è vero che c'èun complotto, è vero che dietro c'è qualcosa di grosso. Dio mio che ho combinato, perdonatemi vi prego. Non volevo coinvolgere la mia famiglia, non volevo far soffrire nessuno. Perché prendersela con Brenda? Perchè deve soffrire così tanta gente?".
Le critiche di Di Pietro ai pm. All'indomani della scoperta del cadavere della trans Brenda, coinvolta nelle settimane scorse nel caso Marrazzo, l'ex ministro ed ex pm Antonio Di Pietro ha criticato i magistrati romani che hanno ipotizzato il l'omicidio. "Da ex Pm e investigatore mi permetto di dissentire da chi, in queste ore, con molta superficialità e tempestività, ha già dato per certo che il transessuale Brenda sia stata uccisa", ha detto il leader dell'Italia dei Valori in un comunicato diffuso oggi. "Già si sta scatenando la rincorsa per individuare il presunto omicida ed il movente. Ma siamo certi che si tratti di omicidio e non di una tragicissima e personalissima storia di alcol, farmaci e droga che aveva `inzuppatò il transessuale Brenda, fino a portarla ad una morte provocata da essa stessa?", ha aggiunto Di Pietro, dicendo di voler fare un "appello alla cautela".