"È molto importante la discussione di riconoscimenti espliciti di quali sono le radici culturali e religiose della costruzione europea", ma ciò che conta è il "fondamento etico". Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Monti, nel suo intervento al Senato."Rispetto al tema delle radici giudaico-Cristiane -ha affermato Monti - in Italia c'è piena consapevolezza dellanecessità di non strumentalizzare una questione così importante e di non tradurla in una polemica spicciola. Se si fa riferimento alle radici, all'etica, alla morale, non si può dimenticare la sfida che ci sta innanzi di una visione, di un pensiero nè forte nè debole ma saggio, e vorrei dire più che saggio sapiente".Monti ha quindi ricordato di aver partecipato ad un gruppo di ricerca promosso dal comitato delle Conferenze episcopali europee con personalità cattoliche e laiche "che redasse un breve documento intitolato 'i valori etici nella Costituzione europea', che consegnammo il 25 marzo 2007 al Papa in occasione del cinquantesimo anniversario del Trattato di Roma"."Quel breve documento - ha spiegato il premier - ricorda come, che ci sia o che non ci sia un eplicito riferimento a certe radici culturali nella Costituzione europea (ciascuno di noi, me compreso, può avere una preferenza affinché ci sia), è importante vedere che in grande misura l'Unione europea incarna valori etici che molto più spesso sono stati assenti nelle politiche degli Stati nazionali e, voglio dire da cittadino italiano, anche e a volte soprattutto nel nostro Paese".