«Con Monti si ritroverà tutto il Pdl, al netto dei populismi e dei laicismi, che hanno rischiato di prendere il sopravvento. Ma è stata solo in una brevissima fase, che è già conclusa. L’errore è già superato». Da Alfredo Mantovano ci si attenderebbe il racconto della
convention di domenica come del raduno dei fuoriusciti del Pdl che sbattono la porta, preferendo sostenere Monti. Ma in 24 ore tutto sembra cambiare di nuovo: al raduno di Italia Popolare ci sarà anche Angelino Alfano, mentre Silvio Berlusconi sembra nuovamente disposto a farsi da parte per favorire il passo avanti dell’attuale premier.
Ci aiuti a capire. Ma non era stato proprio Alfano a indurla con la sua dichiarazione contro il governo a un voto in dissenso?Ed è stato un grave errore. Ma fa testo per me quello che ha detto oggi - ieri per chi legge,
ndr - Silvio Berlusconi non a Milanello, ma nel raduno ufficiale del Ppe. Se scende in campo Monti, lui non lo farà e lo sosterrà.
Come vede la partecipazione dello stesso premier al raduno del Ppe?È l’altra grande novità di giornata. Monti, che ha presieduto un governo tecnico di larga coalizione, si accorge che una sua componente, quella di sinistra, è ormai vincolata a un programma incompatibile con le riforme portate avanti o solo abbozzate in questa fase. E quindi si lega a una componente politica che gli consentirà di proseguire il suo lavoro. Che è per il bene del Paese.
Bersani ha detto che terrà fede agli impegni presi.Con l’alleanza di Sel in realtà sa bene che non potrà tener fede a questo impegno. Ma, senza neanche guardare agli alleati, basta vedere che cosa sostengono nel suo stesso partito esponenti di punta come il responsabile economico. Per noi, che abbiamo promosso l’incontro di domenica, c’è però un’altra preoccupazione ancora più importante, sui principi non negoziabili, che sono la base del nostro impegno e del nostro programma politico. Perché, veda, sugli impegni economici sappiamo che l’Europa farà valere i suoi altolà e ci saranno degli argini per i populismi. Ma abbiamo il fondato timore che si voglia fare delle concessioni a buon mercato sui valori, per offrire qualcosa a un’area che sul piano economico, per forza di cose, non potrà strappare tutto quello che va ora propagandando.
Ma Berlusconi non voleva un Pdl alleato della Lega? E voi?Non ho alcuna intenzione di polemizzare con Roberto Maroni, con il quale ho a lungo collaborato, e bene, al Viminale, da sottosegretario. Ma le nostre strade non si sono separate ora. Un anno fa noi abbiamo scelto una linea responsabile di sostegno a Monti e la manteniamo, con altrettanta coerenza la Lega ha scelto di stare all’opposizione: ma noi siamo nel Ppe, e la linea del Ppe mi sembra chiara. Ripeto, sull’economia, ma anche sui valori.
Dunque, se non con la Lega, il Pdl che Alfano verrà a "benedire" domenica non potrà che guardare agli altri movimenti che ci sono in campo a sostegno di Monti: l’Udc, Montezemolo, e altri che verranno.Naturalmente, guarderemo a tutti quelli che avranno come riferimento Monti e il Ppe.
Non è altrettanto chiaro se da parte loro c’è la stessa disponibilità ad accogliervi. Sembrerebbe di no.Sono cose che si chiariranno in questi giorni. Ma oggi si è fatto un grande passo avanti. Sono convinto che se, come pensiamo, Monti farà una chiara scelta di impegno giocoforza tutte le forze che non vogliono che passi una coalizione che vuole il superamento di questa stagione di responsabilità debbano federarsi e il ruolo di Monti sarà decisivo in questo processo. Perché sia chiaro: senza questa operazione abbiamo di fronte la prospettiva di una vittoria della sinistra che, straripando, metterebbe in discussione tutto: scelte economiche e scelte valoriali. L’area moderata e alternativa alla sinistra non può rassegnarsi a questo scenario.