La novità. Montagna, ecco l'App per chiedere soccorso
Da oggi la app GeoResQ, per il soccorso in montagna, è gratuita per tutti
L'ultimo intervento è di ieri notte: due escursionisti, sorpresi dal buio sul monte Duranno (Dolomiti friulane), sono stati recuperati grazie all'allarme lanciato dall'applicazione GeoResQ, che avevano scaricato sul cellulare. Da oggi, proprio quando l'estate in montagna entra nel vivo, con sentieri e pareti prese d'assalto da escursionisti e alpinisti, questa app è diventata completamente gratuita per tutti. Il tutto grazie a un accordo tra Club alpino italiano e Corpo nazionale Soccorso alpino e ai fondi straordinari stanziati dal Ministero del Turismo.
Come funziona GeoResQ
L'applicazione è in grado di inviare una richiesta di aiuto quando ci si trova in pericolo e si ha bisogno di soccorso. Le richieste sono smistate dalle due centrali operative di Sassari (centrale storica) e di Cassano Irpino, in provincia di Avellino, attive 24 ore per 365 giorni l'anno. «L'allarme che giunge alla centrale - spiega una nota del Cai - viene preso in carico e inoltrato al Soccorso Alpino e Speleologico locale e attraverso il NUE112, dove attivo, o le centrali dell'Emergenza Urgenza Sanitaria, viene avviata la gestione dell'emergenza. È in fase di studio l'integrazione con i sistemi NUE112 regionali e presto ci saranno novità sulla comunicazione satellitare».
Così ha salvato 578 alpinisti
Lanciata ormai dieci anni fa da Cai e Soccorso alpino, l'app GeoResQ ad oggi conta oltre 220mila download e 82mila utenti attivi ogni anno e un totale di 1.322 chiamate di soccorso, 578 interventi del Soccorso Alpino e 740mila tracce salvate dagli utenti durante le proprie escursioni. «In 10 anni di utilizzo, l'app GeoResQ ha fatto la differenza su oltre 550 interventi di soccorso e si è affermata come uno strumento importante per tutti i frequentatori dell'ambiente montano», ricorda il presidente del Soccorso alpino, Maurizio Dellantonio. Sottolineando che «la tecnologia non potrà mai sostituirsi alle competenze tecniche e alla prudenza che ciascuno di noi deve avere per vivere in tranquillità le proprie escursioni». Concetto ripreso dal presidente generale del Cai, Antonio Montani: «La sicurezza totale non esiste, questa app deve dunque affiancare la formazione e le necessarie valutazioni delle proprie capacità e dei pericoli insiti in un ambiente, come la montagna, non addomesticato dall'uomo».