«La questura ci ha convocato per martedì prossimo, quando finalmente ci consegneranno il permesso di soggiorno». A spiegarlo è Roberto Falessi, l’avvocato di Mohamed Haida, il giovane marocchino che la settimana scorsa ha salvato dal suicidio un suo vicino di casa. «I funzionari ci hanno spiegato che a seguito della intervenuta riabilitazione da parte del Tribunale di sorveglianza, non ci sono più ostacoli alla regolarizzazione di Mohamed». Il ragazzo ha accolto con una esplosione di gioia la notizia e ha ringraziato
Avvenire per aver seguito da vicino la sua vicenda. «Ora potrò continuare a lavorare in Italia, non dovrò più aver paura a camminare per strada senza documenti». In favore del 23enne si erano espressi esponenti politici, associazioni e soprattutto i vicini di casa che hanno sottoscritto una petizione.
La lettera del figlio dell'uomo salvato da Mohamed: «Gli siamo infinitamente grati». "Sono il figlio del signor Protti Cesare, mi chiamo Protti Umberto e ho 23 anni e parlo sia a nome mio che quello di mia madre Olga Gonzalez. Vorremmo fare qualcosa in prima persona per il ragazzo che ha salvato la vita a mio padre". Così in una lettera inviata ad Avvenire (che sarà pubblicata sul giornale domani) e all'associazione Sos Racket, prendono posizione i familiari del 55enne che nei giorni scorsi ha tentato il suicidio ed è stato salvato da Mohamed Haida, il giovane marocchino che fino a poche ore fa era a rischio espulsione perché senza permesso di soggiorno. "Gli saremo riconoscenti a vita per il gesto che ha fatto poche persone avrebbero fatto un gesto simile". "Si parla sempre di razzismo - scrive il figlio Umberto -, di mandare a casa gli immigrati regolari e non, ma sfidiamo chiunque davanti ad un'esperienza simile a rimanere zitti. Vogliamo fare qualcosa in prima persona, perché solo noi diretti interessati di questa vicenda, possiamo spingere ancora di piu affinché le autorità competenti prendano in mano questo caso e lo esaminino e fare in modo che questo ragazzo rimanga qui nel nostro paese". "Ho passato veramente - prosegue - dei giorni che non auguro a nessuno, ricevere la chiamata di mia madre nella quale mi viene detto che mio padre era entrato in coma dopo che lo avevano trovato impiccato al balcone di casa è stata una cosa davvero shockante. E se ora papà è fuori pericolo, anche se i medici inizialmente non ci avevano dato molte chance, lo dobbiamo solo ad una persona coraggiosa che non si è fatto remore di nessun tipo e senza pensarci due volte si è arrampicato sull'impalcatura e ha tagliato la corda mettendo a rischio la sua vita. Mi chiedo veramente ora come si può rimanere zitti, come si può rimanere immobili. facciamo davvero qualcosa per questo ragazzo e rendiamogli il giusto onore".