Bruxelles. Migranti, in Europa si blocca il negoziato sulla redistribuzione
L'Europa divisa sul piano migranti. Il Parlamento europeo ha sospeso il negoziato sul testo per il database europeo per le richieste d'asilo e sul testo sullo screening congiunto degli arrivi "a causa dello stallo al Consiglio Ue a sul negoziato al testo sulla regolamentazione delle crisi migratorie", il dossier che contiene un possibile meccanismo di redistribuzione dei migranti. Lo ha annunciato oggi l'eurodeputata del gruppo S&d Elena Yoncheva. Lo scorso aprile il Parlamento europeo ha adottato i mandati negoziali su tutte le proposte chiave del pacchetto migrazione e asilo, incluso il testo sulla regolamentazione delle crisi redatto dal socialista spagnolo Juan Fernando López Aguilar. In seguito al voto, l'Eurocamera ha istituito un gruppo di contatto sull'asilo che si è riunito stamane e ha deciso di lanciare un monito annunciando il blocco dei negoziati. "Abbiamo appreso con rammarico che gli sforzi della presidenza di turno spagnola per raggiungere un mandato negoziale del Consiglio sul regolamento sulla crisi sono in fase di stallo", spiega Yoncheva in una nota. Uno stallo che, stando a fonti interne al team negoziale del Parlamento, sarebbe da attribuire all'intransigenza dei governi conservatori dell'Est Europa. Dalla riunione degli ambasciatori Ue di questa mattina emerge intanto che "larga parte degli Stati membri ha esortato a un rapido superamento" dello stallo sul Regolamento della gestione delle crisi anche per scongiurare l'impatto che ha sul resto del negoziato del Patto per le migrazioni e l'asilo con il Parlamento europeo. "Numerosi Stati membri hanno offerto solidarietà all'Italia ed evidenziato la necessità di attuare tempestivamente le misure indicate dalla Commissione nel piano di dieci punti e di dare seguito al Memorandum con la Tunisia", riferiscono fonti diplomatiche secondo cui "è emerso un generale consenso sull'esigenza che l'agenda del Consiglio Affari Interni possa essere aggiornata" con un'informativa completa della Commissione sul piano Lampedusa proposto da Ursula von der Leyen sul Memorandum d'intesa con Tunisi. Un'ampia maggioranza significa comunque che una parte dei governi fa resistenza, ritardando o bloccando l'iniziativa Ue. E in merito a una possibile missione navale Ue davanti alle coste della Tunisia, da Bruxelles si ricorda che "qualsiasi missione europea è uno strumento di politica estera e di sicurezza comune e qualsiasi decisione in merito è nelle mani dagli Stati membri e va presa all'unanimità dei 27".