Missione in Libia. Il Pd abbandona linea Minniti e non partecipa al voto
«I gruppi del Pd alla Camera e al Senato non ritengono ci siano le condizioni per rinnovare il sostegno alla missione bilaterale di assistenza alla Guardia costiera della Marina militare libica». Così la parte finale della risoluzione del Pd, accolta dal gruppo riunito alla Camera. I dem per questo non parteciperanno al voto. In sostanza il Pd abbandona la linea Minniti. L'ex ministro,forse non a caso, ha lasciato la riunione appena prima della sua conclusione. Non c'è stata una votazione. Il dispositivo unitario è stato assunto in quanto tale dall'assemblea.
Quartapelle: «Dal governo nessuna rassicurazione»
«Tutte le iniziative, da "Mare sicuro" a "Sophia", alla stabilizzazione, al controllo nei campi di raccolta, soprattutto all'attività della guardia costiera libica sono state sostanzialmente abbandonate. Non c'è più vigilanza, non c'è più controllo, e quindi l'approccio integrato che si era scelto di fare con gli accordi precedentemente sottoscritti non è più rispettato», così il capogruppo del Pd a Montecitorio, Graziano Delrio, al termine della riunione dei deputati, spiega la decisione. Le missioni in Libia «sono fondamentali, ma operano in un contesto ad alto rischio. Ad oggi il governo italiano non sta facendo nulla per stabilizzare e aiutare la pace», aggiunge la deputata e capogruppo Pd in commissione Esteri alla Camera, Lia Quartapelle. Per l’esperta di politica estera «la strada è chiara: gli accordi tra Italia e Libia firmati da Gentiloni nel 2017. E siccome il governo nei fatti li ha stracciati ci asterremo sulla missione della guardia costiera libica perché non abbiamo avuto abbastanza rassicurazioni. Continueremo invece il nostro sostegno per le missioni Onu, Ue e l'ospedale di Misurata». Anche il capogruppo della Commissione Esteri in Senato Alessandro Alfieri sostiene che non si tratta di un abbandono della linea dei governi a guida dem: «Il Pd voteràa favore di tre missioni su quattro che riguardano la Libia». Sulla posizione da tenere nel partito c’era stata maretta. Tanto che le riunione, prevista per ieri, era stata aggiornata a oggi. Matteo Orfini - che oggi saluta con favore il documento unitario - aveva duramente polemizzato con Minniti e con l'ex-premier Paolo Gentiloni, assenti alla prima riunione, accusati di «sfuggire al dibattito».
Zingaretti: «Fermare escalation militare, è emergenza umanitaria»
Sulla «drammatica» situazione libica interviene anche il segretario Nicola Zingaretti. «Bisogna fermare l'escalation militare perché il conflitto colpisce i più deboli ed innocenti». Perciò il Pd chiede al governo di «svuotare subito i campi profughi con i corridoi umanitari e i rimpatri volontari. Stiamo assistendo ad un'emergenza umanitaria e il governo e l'Europa non possono voltarsi dall'altra parte», scrive Zingaretti in una nota.