Il rapporto. Sono 402mila i minori presi in carico dai servizi sociali
Una fotografia drammatica del fenomeno della violenza sui bambini e sugli adolescenti in Italia. L'hanno scattata Terre des hommes e Cismai per l'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza (Agia). L'immagine contiene i risultati del secondo studio nazionale sul maltrattamento dei giovani nel nostro Paese. Dalle pagine del documento emergono numeri crudi e pesanti: sono infatti 401.766 i bambini e i ragazzi presi in carico dai servizi sociali. Di questi, 77.493 hanno subito maltrattamenti.
Realizzata tra luglio 2019 e marzo 2020, appena prima quindi del lockdown, riferita a dati del 2018, l'indagine ha preso in esame un bacino effettivo di 2,1 milioni di minorenni residenti nei 196 comuni italiani coinvolti e selezionati dall'Istat.
La "patologia delle cure" (incuria, discuria e ipercura) rappresenta la forma di maltrattamento principale: ne è vittima il 40,7% dei minorenni in carico ai servizi sociali. Seguono la violenza assistita (32,4%), il maltrattamento psicologico (14,1%), il maltrattamento fisico (9,6%) e l'abuso sessuale (3,5%). In generale sono più i maschi ad essere seguiti dai servizi sociali, mentre bambine e ragazze sono più frequentemente in carico per maltrattamento: sono 201 su 1.000 rispetto a 186 maschi. Stesso discorso vale per gli stranieri: ogni 1.000 bambini vittime di maltrattamento, 7 sono italiani, 23 sono stranieri.
Questa seconda indagine ha ampliato la griglia di raccolta dati utilizzata in passato, consentendo di esplorare nuovi aspetti del fenomeno. I minorenni vittime di maltrattamento multiplo sono il 40,7% e, nel 91,4% dei casi, il maltrattante afferisce per lo più alla sfera familiare, comprendendo genitori, parenti stretti e amici dei genitori.
Se si considera poi la fonte della segnalazione del maltrattamento, nella maggior parte dei casi è l'autorità giudiziaria ad attivarsi (42,6%), mentre agli ultimi posti vi sono ospedali e pediatri. Su base regionale, l'intervento dei servizi sociali risulta più frequente al nord che al sud e, nel 65,6% dei casi, ha una durata maggiore di 2 anni. Di fronte a queste segnalazioni i principali interventi adottati dai comuni sono l'assistenza economica e quella domiciliare, rispettivamente al 28,4% e 23,9%, per un totale del 52,3% dei casi. Si ricorre invece molto di meno all'allontanamento del minore dal nucleo famigliare: il 35% è la percentuale in totale del collocamento in comunità e dell'affido famigliare.
Importante novità introdotta dallo studio è la possibilità di comparare i dati relativi al maltrattamento sui bambini e gli adolescenti su un campione di 117 comuni che avevano preso parte anche alla rilevazione del 2015 (dati 2013). I dati raccolti raccontano un aumento del fenomeno sotto ogni profilo: cresce infatti sia il numero dei minorenni in carico ai servizi in generale, sia di quelli in carico per maltrattamento. Si parla di un +3,6% di bambini e ragazzi in carico ai servizi sociali in generale e di un + 14,8% di bambini e ragazzi in carico perché maltrattati.
"Siamo estremamente orgogliosi di questo lavoro di ricerca sul maltrattamento che, condotto con metodologia scientifica, è un unicum nel panorama italiano. Ci preoccupa al contempo lo scarso interesse dimostrata dalle istituzioni. Il nostro impegno insieme a Cismai non terminerà certo qui, continueremo a lavorare alla raccolta di dati e al monitoraggio del fenomeno e continueremo a
spronare le istituzioni affinché dedichino la dovuta attenzione a questo problema", dichiara la presidente di terre des hommes,
Donatella Vergari, che aggiunge: "L'infanzia deve tornare a essere una priorità delle agende politiche per garantire diritti, protezione e cura a tutti i bambini, specialmente ai più fragili. E l'ideazione e programmazione di politiche efficaci passa necessariamente da una valutazione scientifica e continuativa dei dati. Ne va del benessere, della cura e dei diritti dei nostri bambini e delle nostre bambine e quindi anche del futuro del nostro Paese".
L'indagine rappresenta una proposta concreta affinché anche l'Italia adotti politiche efficaci contro la violenza in danno delle giovani generazioni, a cominciare dalla messa in atto di adeguati strumenti conoscitivi e di azioni di prevenzione di un fenomeno che insiste in modo preoccupante su tutto il territorio.
Terre des hommes e Cismai ricordano che esiste già uno strumento istituzionale che potrebbe rispondere a questo obiettivo: il casellario dell'assistenza che, con minimi adeguamenti, potrebbe svolgere una puntuale e permanente rilevazione del fenomeno.
"Da tempo esistono leggi e piani con i quali il governo 'si impegna nel reperimento dei dati relativi a questo fenomeno e nella mappatura dei servizi e delle risorse disponibili nel settore' (piano 2000-2001), ma sono rimasti tutti senza seguito. Così come senza alcun seguito sono rimaste le raccomandazioni del comitato Onu all'Italia perché adotti un sistema nazionale di raccolta dei dati", afferma Giovanni Visci, presidente di Cismai.
"Almeno due gli aspetti macroscopici dell'indagine pubblicata oggi che richiamano la nostra attenzione: il numero rilevante di
minori seguiti dai servizi sociali e quelli maltrattati tra questi. Tra le fonti di segnalazione del maltrattamento, ospedali e pediatri continuano ad essere latitanti. Rivolgiamo un appello - conclude Visci - affinché questa sia l'ultima indagine che viene proposta da Cismai e Terre des hommes nel silenzio delle istituzioni e ci auguriamo che presto sia predisposto un sistema di monitoraggio nazionale che consenta davvero di programmare i servizi a tutela dei minori di età".