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LE INTERCETTAZIONI. «Minorenne? Lo dissi al premier ma lui non si mostrò sorpreso»

Nello Scavo giovedì 17 febbraio 2011
Ha fatto riempire pagine di verbali. Ma non sempre le dichiarazioni di Karima 'Ruby' El Marough sono sostenute da prove univo­che. Talvolta è lei stessa a fare marcia indietro. Tran­ne che su un punto: «Lui mi disse di raccontare che ero la nipote di Mubarak». Accade in un momento preciso. «A Berlusconi – racconta la ragazza – ave­vo detto falsamente di avere 24 anni e di essere egiziana. Quando mi pro­pose di intestarmi quella casa, dove­vo dirgli come stavano le cose. Non potevo più mentire». L’alloggio a cui si riferisce è quello di via Olgettina, il residence dove le pre­dilette trovavano riparo a spese del Cavaliere. «Gli dissi la verità: ero mi­norenne e senza documenti». A quel punto Berlusconi lancerebbe l’idea: «Dirai a tutti che sei la nipote di Mu­barak ». Una versione che sarebbe do­vuta servire anche a giustificare la te­lefonata fatta dal premier in questu­ra per ottenere, il 27 maggio, il rilascio della minorenne. Per il gip Cristina Di Censo, si è trattato di un «indebito in­tervento » compiuto non per «salva­guardare le relazioni internazionali con l’Egitto», ma a evitargli l’impu­nità del reato di prostituzione mino­rile. Toccherà alla giuria del processo che si aprirà il 6 aprile mettere insieme gli elementi. Ieri il fascicolo con l’incar­tamento processuale è stato conse­gnato alle parti. Nei verbali si posso­no leggere i contenuti degli interro­gatori di Ruby, resi quando era mino­renne. «Berlusconi mi consegnò una busta con 50mila euro», assicura la ragazza marocchina ai pm. Se è vero che la giovane marocchina ha incon­trato i pubblici ministeri nel corso di cinque interrogatori, va riferito che 'Ruby' talvolta cambia versione. Per esempio ha dichiarato ai magistrati di aver rivelato a Berlusconi la sua mi­nore età dopo il 14 febbraio dello scor­so anno, ma prima della notte tra il 27 e il 28 maggio, quando venne accom­pagnata in Questura a Milano. Gli in­quirenti, su questo punto, suggeri­scono la «massima prudenza». Ciò che conta sono i riscontri. Come quando viene intercettata una telefo­nata tra Karima e il padre, venditore ambulante in Sicilia. Con insistenza Ruby si rivolge al genitore negli istan­ti in cui la madre viene interrogata da­gli inquirenti isolani: «Devi dire alla mamma di non parlare, di dichiarare di non voler rispondere a nulla». Secondo gli investigatori la famiglia della ragazza era al corrente dei fatti che riguardavano «la vita di Ruby», e­pisodi che l’allora diciassettenne vo­leva fossero taciuti. In un’altra con­versazione Mohamed El Mahroug chiede alla figlia di fare il possibile per «sbloccare – scrivono gli investigato­ri – l’invio di una somma di denaro». Un contributo economico della ra­gazza alla sua famiglia. Denaro che secondo gli investigatori Ruby ha ri­cevuto con ripetuti e sostanziosi ver­samenti da Silvio Berlusconi.