Cronaca. «Avvertimento» a Tajani da un gruppo pro-Palestina
Antonio Tajani
Al vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, è stata recapitata una lettera minatoria, definita «un avvertimento», siglata dal cosiddetto "Movimento globale contro il nazi-sionista terrorista stato di Israele per la liberazione della Palestina". Sulla busta, dove si indica il mittente, tale AF, c'è anche un indirizzo di Bologna.
«Un avvertimento alle autorità dei Paesi che sostengono l'entità sionista israeliana, Stati Uniti d'America, Gran Bretagna, Germania, Francia, Italia, alla luce del silenzio globale e del sostegno illimitato al crimine di genocidio contro il popolo palestinese - si legge nella lettera - Crediamo nel diritto del popolo palestinese a vivere sulla propria terra e a continuare la resistenza fino alla liberazione. In risposta ai crimini commessi contro il popolo palestinese, abbiamo formato gruppi di persone di tutte le nazionalità del mondo per difendere i diritti dei palestinesi. Di conseguenza dichiariamo che a partire dal 15 novembre 2024 utilizzeremo la forza armata per colpire tutti gli interessi dello Stato terrorista di Israele, comprese le sue ambasciate, i suoi musei e tutte le sue attività e raduni in tutto il mondo».
«Non mi farò intimidire dalle minacce. Ma considero preoccupante il clima d'odio, anche personale, frutto di calunnie e falsità da parte di presunti intellettuali. Basta cattivi maestri che fomentano la violenza indicando obiettivi da colpire. Continueremo a lavorare per la pace», ha ppoi dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani su X, anche commentando un post di Alessandro Orsini, docente universitario, nel quale il professore imputa al ministro degli Esteri «la corresponsabilità nel genocidio a Gaza».
Ampia solidarietà a Tajani da parte degli esponenti del governo e della maggioranza. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha definito le minacce a Tajani «inaccettabili» e che richiedono una «risposta ferma e decisa da parte di tutti per evitare di alimentare un clima di odio e violenza in una situazione internazionale estremamente complessa e delicata. Gli investigatori sono già al lavoro per individuare i responsabili».