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La Valletta. Le minacce a Scavo, ministro maltese chiede un'indagine

A.Ma. martedì 28 luglio 2020

Le minacce dell'ex funzionario di governo maltese Neville Gafà contro il giornalista di «Avvenire» Nello Scavo sono state oggetto di interlocuzioni tra la diplomazia italiana e quella de La Valletta. «Il Ministero degli Esteri maltese, in contatti informali con la nostra ambasciata a La Valletta, ha stigmatizzato l'episodio», ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianluca Castaldi, rispondendo, lo scorso 17 luglio a una interpellanza urgente della parlamentare del Gruppo misto, Alessandra Ermellino. Malta ha assicurato «che sarebbe stata avviata l'apertura di un'indagine a cura della magistratura locale. Nelle prossime settimane, ove non vi fossero seguiti formali di questa indagine, il governo solleciterà nuovamente per via diplomatica le autorità maltesi».

A questo proposito Castaldi ha voluto riconfermare l'attenzione del governo e delle forze di polizia su vari casi di minacce ai giornalisti, ribadendo che «Carlo Verdelli (ex direttore di Repubblica), Nello Scavo (Avvenire) e Nancy Porsia (giornalista freelance) sono destinatari di misure di protezione». (QUI IL RESOCONTO DELLA SEDUTA DI VENERDI' 17 LUGLIO)

Sulla richiesta italiana a Malta di aprire un'inchiesta ha risposto indirettamente ieri il governo maltese: secondo il portale cattolico www.newsbook.com, il ministro degli Esteri di La Valletta ha chiesto alla Polizia di investigare. Interpellato dalla direttrice Sylvana Debono, presidente della stampa maltese e considerata molto vicina a Daphne Caruana Galizia, la giornalista assassinata nell'ottobre 2017, Neville Gafà ha detto tuttavia di non essere stato finora convocato da alcuna autorità. Gafà ha precisato anche che il suo tweet intimidatorio era rivolto alla ong Alarm Phone e non a Scavo. "Lo stesso giornalista italiano ha scritto una serie di articoli su di me, ma non ho mai risposto", ha concluso.

Tuttavia Gafá proprio a Newsbook ha dichiarato di avere un ruolo da protagonista nei respingimenti dei migranti verso la Libia e in accordo con le autorità libiche, proprio ciò che Avvenire aveva scoperto e denunciato. "Lo faccio in modo che il nostro Paese - ha detto Gafá - non sia invaso da un afflusso di migranti irregolari".