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DOPO I BALLOTTAGGI. Milano, l'insediamento del nuovo sindaco

  mercoledì 1 giugno 2011
Giuliano Pisapia è stato proclamato eletto ufficialmente sindaco questa mattina con 365.717 voti. Il sindaco uscente, Letizia Moratti, è stata votata da 297.814 milanesi. Questo il risultato ufficiale del ballottaggio dopo le verifiche della commissione elettorale centrale che ha proceduto alla proclamazione.TRE DONNE IN POLE PER IL POSTO DI VICESINDACOLa campagna elettorale è finita, ma il neo sindaco Giuliano Pisapia non rinuncia all’ultimo manifesto, rigo­rosamente arancione. «Milano Buon Giorno!» è lo slogan scelto per ringrazia­re i 365mila elettori che lo hanno man­dato a Palazzo Marino. E mentre l’avvo­cato assapora la vittoria e si gode il pri­mo giorno da sindaco, Letizia Moratti pre­para gli scatoloni e si prepara ad uscire di scena. Oggi verrà proclamato sindaco, poi nel pomeriggio ci sarà il passaggio di con­segne, in tempo per consentire a Pisapia di presenziare in veste ufficiale le cele­brazioni per la festa della Repubblica. Con ogni probabilità la Moratti lascerà il suo posto in Consiglio comunale, rifiutando­si di sedere tra i banchi dell’oppo­sizione. L’indi­screzione ieri cir­colava con insi­stenza nella sede milanese del Pdl, in viale Monza, al­le prese con l’ana­lisi del voto am­ministrativo. An­che il premier Sil­vio Berlusconi a­vrebbe già deciso per le dimissioni per un motivo ben preciso: evitare di dover presiedere, in qualità di consigliere anziano (vale a di­re più votato), la prima seduta dell’aula. Il primo appuntamento di Pisapia ieri è stato con i dipendenti comunali: una vi­sita agli uffici di via Larga, sede dell’ana­grafe. Nel pomeriggio un giro tra le case popolari del quartiere San Siro, uno dei più degradati della città, e l’incontro con la vedova del partigiano Giovanni Pesce. Tutte promesse fatte durante la campa­gna elettorale. «Voglio dimostrare con la mia presenza – ha detto ieri ai cittadini del quartiere San Siro – che manterrà gli im­pegni e li sto già mantenendo». Una tira­ta d’orecchi per il leader Nichi Vendola di Sel che da piazza Duomo aveva salutato in maniera ironica 'i fratelli musulmani e i rom'. «Quando va in una città che non conosce dovrebbe ascoltare più che par­lare » ha commentato il neo-sindaco. Tra le priorità da risolvere la prima ri­guarda la formazione della giunta che l’avvocato conta di chiudere nel giro di due settimane. Pisapia pensa ad una squadra dalle pari opportunità con la metà dei dodici assessori donna, a parti­re dal vicesindaco. Poltrona per la quale sarebbero in corsa la senatrice del Pd Ma­rilena Adamo, l’ex ministro Barbara Pol­lastrini ma anche Maria Grazia Guida, di­rettrice della Casa della Carità. È chiaro che la scelta non sarà indifferente. La giunta, che sarà composta soltanto da do­dici assessori, sarà presentata nel corso della prima seduta del Consiglio comu­nale che si terrà con ogni probabilità il 20 giugno. Il neo sindaco avrà infatti venti giorni di tempo a partire dalla sua pro­clamazione per convocare l’assemblea. Una curiosità: tra i banchi della maggio­ranza siederanno dieci delle undici don­ne elette. Pronto a collaborare con il primo cittadi­no il governatore della Lombardia Ro­berto Formigoni che ieri ha auspicato un «lavoro comune sull’Expo». Un tema, quello dell’Expo, che potrebbe vedere un inedito rapporto di collaborazione tra Pi­sapia e l’ex sindaco Moratti, che sembre­rebbe intenzionata a mantenere il ruolo di commissario straordinario del gover­no. Si dice pronto a fare «un’opposizione puntigliosa ma non urlata» l’ex vicesin­daco Riccardo De Corato, costretto a far­si da parte dopo 14 anni di amministra­zione. Che ieri è tornato a denunciare il «clima da caccia all’uomo» che si è sca­tenato contro di lui, con una cinquanti­na di giovani dei centri sociali che hanno manifestato sotto casa sua lunedì sera. Cinzia Arena