Sfida culturale. Milano, all'Aedicola di Lambrate l'informazione è "post social"
I partecipanti all'incontro
Riportare al centro l’informazione veritiera e verificata in un mondo in cui i social media sono diventati il mezzo più utilizzato dagli utenti per informarsi. È stato questo l’obiettivo dell’evento “L’informazione post-social”, organizzato da Mediatrends per rimettere al centro il ruolo dei media tradizionali e la loro capacità di formare un pubblico informato e responsabile. Mediatrends è il primo magazine online dedicato all’innovazione nella comunicazione, con l’ambizione di diventare un punto di riferimento, soprattutto per i millennials e la generazione z, per una comprensione più profonda della comunicazione e della sua evoluzione.
Teatro dell’incontro che si è tenuto ieri e ha visto la partecipazione di oltre cento giovani è stato l’Aedicola Lambrate, che da circa un mese e mezzo ha riaperto i battenti ed è diventata molto più di un’edicola per il quartiere. Tra gli obiettivi c’era proprio quello di renderla un punto di riferimento culturale e sociale per il quartiere, con eventi, incontri, letture e momenti di confronto.
“L’informazione post-social” è stato uno di questi. «È impossibile immaginare un mondo senza social, ma possiamo sicuramente contribuire a costruire una maggior consapevolezza soprattutto a beneficio delle generazioni più giovani, per fare in modo che l’informazione torni ad avere piena cittadinanza come diritto collettivo e non come bene di consumo esclusivo» ha spiegato Paolo Iabichino, scrittore pubblicitario, direttore creativo e fondatore dell’Osservatorio Civic Brands con Ipsos e tra i soci del progetto Aedicola Lambrate.
L’iniziativa ha evidenziato la necessità di un approccio all’informazione che privilegi verità e chiarezza al più comune intrattenimento che caratterizza le piattaforme social. Concetto centrale dell’evento è stato quello di informazione “post-social”: un tipo di informazione più tradizionale, ma non per questo che escluda il mondo digitale, veicolata da media più classici ma fondamentali nel creare un pubblico informato e responsabile. In quest’ottica, anche l’edicola torna a essere centro di informazione e formazione, oltre che luogo di aggregazione: un qualcosa a cui i social media ci stanno disabituando.
Erano presenti all’incontro anche Carlo Castorina, direttore di Mediatrends e Ludovica Taurisano, ricercatrice in comunicazione politica. Entrambi hanno sottolineato l’importanza di un’informazione che serve al pubblico e che formi il giudizio critico delle persone piuttosto che limitarsi a intrattenerle. «Occorre ripensare il nostro modo di consumare le notizie. L’informazione post-social vuole essere un invito a riscoprire l’approfondimento e la critica come elementi che aiutano a comprendere un mondo sempre più connesso ma paradossalmente frammentato» ha aggiunto Castorina. «L’iper-connessione crea la sensazione illusoria di partecipazione, ma la presenza digitale è depotenziata: è come le case con gli specchi deformanti, crediamo di sapere e di contare più di quanto non sia. Tornare invece all’incontro in presenza costringe ad articolare il dibattito, a sostenere le posizioni, a porsi in ascolto: per questo luoghi come le edicole possono tornare a essere snodi fondamentali per la comunità e la sana informazione» ha concluso la ricercatrice Ludovica Taurisano.