Allerta "ai livelli massimi" a Milano
dopo l'accoltellamento giovedì sera di un esponente della
comunità ebraica. La Prefettura ha immediatamente
intensificato la vigilanza agli obiettivi sensibili e il
viceprefetto vicario Giuseppe Priolo, ha convocato con urgenza
un Comitato per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica. Dell'aggressione ha parlato anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ci deve essere un "impegno araddoppiare la vigilanza e la prevenzione, che è molto attenta,ma che va sempre costantemente rafforzata" ha detto commentando a Ferrara l'accoltellamento di Nathan Graff. La sensazione è "diallarme, come tutti i fatti di violenza e di sangue".Sarà intanto
il pool dell'antiterrorismo, guidato dal procuratore aggiunto,
Maurizio Romanelli, a occuparsi dell'aggressione di Nathan
Graff, il 40enne di nazionalità israeliana e genero di uno dei
rabbini della comunità ebraica milanese, ferito in via San
Gimignano, nel quartiere ebraico del capoluogo lombardo. Al
momento, tuttavia, non è ancora chiaro se l'aggressione abbia
avuto uno sfondo antisemita e se, quindi, potrebbe essere
contestata la finalità dell'odio razziale. Per ora resta
sicuramente l'ipotesi di tentato omicidio come la più
plausibile tra quelle al vaglio della Procura. A far propendere
gli inquirenti per questa strada, sono le modalità
dell'agguato: l'uomo, armato di coltello, avrebbe colpito più
volte (7 i fendenti tirati alla schiena e al volto) mettendo a
repentaglio la vita di Graff. La vittima è stata operata
all'ospedale di Niguarda e la prognosi è di 30 giorni.
Nel frattempo dunque è stata disposta "l'intensificazione
ai massimi livelli del sistema di sicurezza generale, di
prevenzione e di controllo del territorio" e in particolare
"delle misure di vigilanza presso gli obiettivi ebraici e/o
riconducibili allo Stato di Israele".
Secondo le prime indagini, l'uomo era rientrato a Milano
dopo una giornata di lavoro, riaccompagnato da due amici che lo
hanno lasciato nei pressi di casa. Stava camminando, da solo,
quando l'aggressore lo ha colpito. I racconti dei testimoni
sono al momento contraddittori e le fonti investigative per ora
smentiscono che l'aggressore abbia urlato qualcosa mentre
colpiva e non confermano che indossasse un passamontagna.
Gli inquirenti hanno acquisito le immagini delle numerose
telecamere della zona, ma allo stato attuale non ci sono
conferme su una loro utilità.
Immediate le prese di posizione. "Manteniamo i nervi
saldi", ha invitato
Renzo Gattegna, presidente dell'Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane. "C'è chi vorrebbe
spaventarci costringendoci a cambiare le nostre abitudini e la
nostra quotidianità, quello che siamo con orgoglio da
millenni. Ma è una battaglia persa. Noi andremo avanti senza
farci intimidire. La vita vincerà sempre sulla morte e sulla
violenza".
"È l'episodio più grave che si sia mai verificato a Milano",
ha commentato il
co-presidente della Comunità ebraica di Milano,
Raffaele Besso. "Dobbiamo constatare che l'appello dell'Is di colpire gli
ebrei ovunque si trovino purtroppo sta facendo proseliti" ha
aggiunto la presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth
Dureghello. Sul movente, al momento, non ci sono elementi chiari."Un fatto gravissimo che non può e non deve restare impunito". Lo ha scritto il sindaco di Milano
Giuliano Pisapia sul suo profilo Facebook. "Voglio esprimere la mia profonda indignazione, la mia solidarietà a Nathan Graff e alla sua famiglia - si legge ancora - e ribadire con forza che chiunque, indipendentemente dalla religione, dal colore della pelle, dall'orientamento sessuale, deve poter esprimere la propria identità senza incorrere in atti di intolleranza e violenza nella Milano dei Diritti, come in tutto il mondo".