Migranti. Dopo le accuse Onu, vertice con Ue e Italia
Il capo della delegazione Ue a Ginevra con la presidenza estone e l’ambasciatore italiano hanno incontrato l’ufficio dell’Alto commissario Onu per i diritti umani per sottolineare la forte cooperazione dell’Unione con Oim e Unhcr sul terreno in Libia. Lo ha detto un portavoce della Commissione europea dopo le critiche dell’Alto commissario per i diritti umani sull’operato di Ue e Italia in Libia.
"La situazione inumana in Libia non è frutto della nostra azione, ma al contrario l’Ue sta lavorando per migliorare le condizioni" e stiamo raggiungendo i primi risultati. Così un portavoce della Commissione europea dopo le critiche dell’Alto rappresentante per i diritti umani dell’Onu.
Una delegazione ufficiale di deputati europei si recherà in Libia dal 16 al 22 dicembre prossimi per verificare la situazione nel Paese e, in particolare, il rispetto dei diritti fondamentali. Il via libera alla missione è stato dato oggi dal presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. "Non possiamo continuare a lasciare la gestione dei flussi migratori nelle mani di trafficanti senza scrupoli che ci rimandano ai tempi bui della tratta degli schiavi", sottolinea Tajani in una nota.
Ieri il capo dell’Ohchr, Zeid Raad Al Hussein, ha definito "disumana" la politica della Ue in Libia. L’incontro, ha riferito la portavoce dell’Alto rappresentante Ue Federica Mogherini, è servito "per chiarire la nostra posizione e sottolineare la forte cooperazione con le agenzie Onu sul terreno". Catherine Ray, dopo aver ricordato quanto detto ieri del Commissario Dimitris Avramopoulos all’ANSA, ha sottolineato: "Non è la Ue che ha creato il sistema disumano in Libia, al contrario stiamo lavorando per cercare di risolvere la situazione". Ray ha aggiunto che la Ue "continuerà la politica di addestramento" della Guardia Costiera libica, l’unica che "può salvare vite e combattere i trafficanti nelle acque territoriali", e che include il rispetto dei diritti.