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Il caso. Ventimiglia, 150 profughi in parrocchia Il vescovo: aprite le porte ai migranti

lunedì 30 maggio 2016

​​"Ho spalancato le porte della mia parrocchia ai migranti". La storia di accoglienza arriva da Ventimiglia, teatro negli ultimi mesi di una resistenza pacifica da parte di centinaia di stranieri in attesa di varcare il confine verso la Francia. Padre Francesco Marcoaldi, frate della congregazione Figli di Maria Immacolata, stamattina ha annunciato  la buona notizia: 150  migranti, che erano accampati nella cittadina, sono ospitati in parrocchia, con il benestare del vescovo di Ventimiglia-Sanremo Antonio Suetta. Il gesto del religioso ha evitato a questo gruppo di essere sgomberato. L'intervista a Tv2000.

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"Ho avuto apertura dal vescovo e io ho spalancato le porte della mia parrocchia ai migranti. Resteranno qui fino a quando non sarà trovata una soluzione a questo problema. Resteranno qui fino a quando è necessario. Ai pasti ci pensa la Caritas" ha detto ancora padre Francesco.

"Lancio un appello ai parroci della diocesi affinché seguano l'esempio di padre Francesco ed aprano le porte delle loro parrocchie ai migranti". A parlare è il vescovo di Ventimiglia, Antonio Suetta, che in queste ore è in trattativa con la Prefettura di Imperia per la realizzazione di tre tendopoli, una delle quali dovrebbe sorgere nel parcheggio del seminario a Bordighera. "Non sarà una soluzione immediata - dice il vescovo - e nel frattempo c'è bisogno di trovare una sistemazione, per questo chiedo ai sacerdoti di aprire le parrocchie". L'intervista di Tv2000
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Il vescovo ieri aveva spiegato di essere pronto a autorizzare un accampamento. "Con il sindaco di Ventimiglia stiamo lavorando per evitare qualsiasi soluzione forzosa e disordini. La situazione è ancora tutta in fieri, ma noi abbiamo già dato la disponibilità a montare una tendopoli in un terreno del seminario, attivando una collaborazione con la Croce Rossa per una cucina da campo e con la Protezione Civile per i servizi igienici" ha spiegato.

Stamattina presto era iniziato lo sgombero deciso dal sindaco Enrico Ioculano per motivi di igiene e sicurezza pubblica. Le forze dell'ordinehanno compiuto il primo intervento tra le tende montate sullaspiaggia alla foce del fiume Roja. Poi si sono spostate verso lastazione per cercare altri migranti che nel corso della notte sierano sparpagliati in varie zone della città. Alcuni hannotrascorso la notte in alcune strutture della parrocchia di SanNicola a Ventimiglia. Decine gli uomini impegnati nel servizio, con una quindicina di mezzi. Alcuni 'No borders' hanno gridato "vergogna", ma tutto è avvenuto avvenuto senza incidenti. Polizia, carabinieri e guardia di finanza stanno cercando i migranti in tutta la città. Il loro obiettivo resta arrivare in Francia e per farlo non vogliono farsi identificare perché altrimenti dovrebbero rimanere in Italia fino a quando non ottengono lo status di rifugiato e i tempi sono lunghi. "A Parigi abbiamo la nostra famiglia, vogliamo uscire dall'Italia e proveremo in tutti i modi a farlo", dicono due giovani etiopi.

E sul tema dell'identificazione punta il dito il governatore Giovanni Toti. "L'Italia è accogliente, ma chi arriva deve rispettare le regole. I migranti che arrivano in Italia si facciano identificare e si deve fare di più perché ciò avvenga. Questo è il tema, non lo sgombero". Per Toti i migranti devono essere identificati "per poterli indirizzare ai centri di accoglienza dove possono avere assistenza. Dopo la visita a Ventimiglia del ministro Alfano è stato chiuso il centro di prima accoglienza che era inadeguato in una città turistica, ma il piano prevedeva anche un aumento di controlli. Questo non sta avvenendo e di questo il Governo si deve fare carico". Il sindaco Ioculano, che nei giorni scorsi si è autosospeso dal Pd insieme a 11 consiglieri di maggioranza per essere stato lasciato solo dal partito e dal Governo, ammette che "la soluzione di oggi è solo temporanea" e che bisogna trovare una struttura che possa ospitare i migranti. 

Intanto la Croce rossa fa sapere che l'emergenza è continua. "Quest'anno, con un mese di anticipo rispetto all'emergenza dell'anno scorso, che si verificò a giugno, siamo già al doppio dei numeri: 300 migranti in media in città, contro i 150 del 2015" ha dichiarato, stamani il presidente della Croce Rossa di Ventimiglia, Vittoria Paone, commentando l'emergenza migranti. "Ieri sera abbiamo distribuito circa trecento pasti - ha aggiunto - e proseguiamo la nostra attività di assistenza, malgrado la chiusura del centro di accoglienza della stazione". Controlli straordinari da parte delle forze dell'ordine da stamani e per una settimana alla stazione ferroviaria di Principe, a Genova, per intercettare i migranti diretti verso Ventimiglia. Alcune decine di uomini delle forze dell'ordine con l'ausilio dei reparti mobili hanno approntato una sorta di checkpoint mobile in grado di controllare ogni treno diretto verso il ponente ligure. In poche ore sono stati fermati e trasferiti in questura per l' identificazione e per una visita medica 13 persone.