Indagata Msf. «Rifiuti pericolosi smaltiti come normali», nave Aquarius sequestrata
Scoppia un caso rifiuti nelle operazioni di salvataggio dei migranti del Mediterraneo: il procuratore Carmelo Zuccaro ha ordinato il sequestro cautelativo della nave Aquarius di Medici senza frontiere, ferma da settimane nel porto di Marsiglia dopo il ritiro della bandiera da parte delle autorità panamensi. La misura rientra in un'inchiesta sullo smaltimento illecito di rifiuti pericolosi e potenzialmente tossici da parte delle navi umanitarie nei porti siciliani che conta 24 indagati. Sequestrati anche alcuni conti bancari legati all'Ong.
Gli indagati, tra cui tutti i capimissione di Msf che si sono alternati alla guida degli equipaggi, "avrebbero avuto la consapevolezza della pericolosità degli indumenti indossati dai migranti in quanto fonte di trasmissione di virus o agenti patogeni contratti durante il viaggio".
Msf ha respinto le accuse sostenendo di aver sempre seguito le procedure standard, ha preannunciato il ricorso al Tribunale del riesame contro il sequestro e ha denunciato la criminalizzazione dell'azione medico-umanitaria in mare. "Dopo due anni di indagini giudiziarie, ostacoli burocratici, infamanti e mai confermate accuse di collusione con i trafficanti di uomini", ha lamentato Karline Klejer, responsabile delle emergenze per Msf, "ora veniamo accusati di far parte di un'organizzazione criminale finalizzata al traffico di rifiuti. È l'estremo inquietante e strumentale tentativo di fermare a qualunque costo la nostra attività di ricerca e soccorso in mare".
La difesa di Medici senza frontiere e Sos Mediterranèe
"Siamo assolutamente sorpresi e indignati. Si accusa Medici Senza Frontiere, che da cinquant'anni salva vite in 72 paesi del mondo, che ha ricevuto un Nobel per la pace, di avere messo in piedi un'organizzazione criminale finalizzata al traffico illecito di rifiuti". Lo dichiara in conferenza stampa Gabriele Eminente, direttore generale di Medici Senza Frontiere. "In questi tre anni abbiamo salvato circa 80mila persone, come lo stadio di San Siro strapieno". E aggiunge: "Siamo in mare dal 2015 e abbiamo fatto oltre 200 sbarchi. Gli sbarchi sono tra i momenti più controllati: salgono a bordo delle nostre navi forze di polizia e autorità sanitarie.. Avremmo quindi messo in piedi un traffico illegale proprio sotto gli occhi delle autorità".
Gianfranco De Maio, medico di Msf, ha in particolare contestato la ricostruzione dei magistrati sui presunti rischi legati alla diffusione di malattie infettive determinati dalla scorretta gestione dei rifiuti. "È stata attaccata - sostiene De Maio - la professionalità mia e dei miei colleghi che lavorano in Paesi dove ci sono ebola e colera. Sono accuse ridicole. L'Organizzazione mondiale della sanità assume le nostre linee guida sullo smaltimento dei rifiuti. Pensare poi che la tbc o le epatiti si trasmettano attraverso i vestiti è assurdo".
"Tutto questo fa parte della serie di attacchi che criminalizzano gli aiuti umanitari in mare. La tragica situazione attuale sta portando all'assenza di navi umanitarie di ricerca e salvataggio operanti nel Mediterraneo centrale, mentre il tasso di mortalità è in aumento", afferma Frederic Penard, capo delle operazioni di Sos Mediterranèe. L'ong parla di "un altro attacco politicamente guidato": "ci aspettiamo che le autorità francesi mostrino moderazione nell'attuazione di questa decisione, poiché l'Aquarius è attualmente attraccato nel porto di Marsiglia - si legge nella nota -. In questi momenti difficili per l'Acquarius, in cui ripetute pressioni politiche hanno costretto le nostre due organizzazioni a cessare temporaneamente le operazioni di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo, siamo pienamente allineati e supportiamo tutti gli sforzi di Msf per appellarsi alla decisione della corte".