Mediterraneo. La nave Acquarius riprende il mare. Sarost 5 approda a Zarzis
Dopo l'odissea del viaggio con 630 migranti approdato a Valencia e - in seguito - il rientro a Marsiglia dopo il rifiuto di Malta a consentire l'accesso al porto per il rifornimento, la nave Aquarius, noleggiata da Sos Mediterranee e gestita in partnership con Medici senza frontiere (Msf), riprende il mare dal porto di Marsiglia. Fino a quando la Libia non potrà essere considerato un posto sicuro, la Aquarius, conferma la Ong, non farà sbarcare alcuna persona in un porto libico.
L'Aquarius ritorna in mare come “una sentinella civile nel Mediterraneo”. Un diario di bordo online sarà lanciato dopo la partenza della nave per documentare le attività della nave nel Mediterraneo centrale e sarà accessibile al pubblico su www.onboard-aquarius.org e aggiornato costantemente.
Approdate a Zarzis le 40 persone bloccate da 22 giorni sulla Sarost 5
I 40 migranti a bordo della Sarost 5, bloccate da più di due settimane al largo delle coste tunisine, avrebbero dovuto approdare questa mattina sulla banchina di Zarzis, dopo che il premier tunisino aveva annunciato sabato 28 luglio in Parlamento che era stata data l'autorizzazione all'attracco alla nave per motivi umanitari.
Nel corso della mattinata i migranti hanno continuato a protestare perché non volevano approdare a Zarzis, e sentendosi "vittime politiche" hanno "minacciato di buttarsi in mare", stando a quanto riportato dall'associazione Forum tunisino per i diritti. Intorno alle 15 su Twitter la corrispondente in Tunisia di Rtl France, Perrine Massy ha riportato che una volta arrivate sulla terraferma le persone soccorse in mare sono state prese in carico dalle Croce rossa tunisina per essere poi trasferite in un centro a Medenine.
La nave, una petroliera da rifornimento che batte bandiera tunisina, è stata scortata da cinque imbarcazioni militari durante il percorso per entrare in porto. Le persone a bordo hanno età comprese fra 17 e 36 anni, provengono da Egitto, Bangladesh, Camerun, Senegal, Guinea, Costa d'Avorio, Sierra Leone, e tra loro ci sono due donne incinte.
Sulla vicenda che ha coinvolto la nave Asso 28 che martedì 30 luglio ha riportato a Tripoli 108 migranti soccorsi è intervenuto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, ad Agorà Estate su Rai3: "È tutto avvenuto secondo il diritto del mare". "La nave italiana era in acque Sar libiche ed è stata coordinata dalla Guardia costiera libica, che è riconosciuta a livello europeo e li ha diretti verso la costa libica" ha proseguito il ministro il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
"Chi sta polemizzando - ha aggiunto il ministro - sta cercando solo pregiudizi per contestare un governo che sta continuando a salvare le vite ma anche a dare una mano ai soccorritori libici a salvare vite". Toninelli ha ricordato che "la Guardia costiera libica è stato formata dalla Guardia costiera italiana. La volontà è quella di migliorarla ancora e dare loro ancora più mezzi".
"Il suo ministero ha intenzione di fare un provvedimento che ordina esplicitamente la chiusura dei porti italiani?". A questa domanda di Monica Giandotti, conduttrice di Agorà Estate Rai Tre, il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli così risponde "Ma il mio ministero non lo può fare perché noi dobbiamo rispettare il diritto del mare italiano e internazionale.
Noi i porti italiani li apriamo se spetta a noi. Ma se arrivano navi che dovevano sbarcare i migranti a Malta piuttosto che in altri Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e non tocca a noi. Noi a norma del diritto il porto non lo possiamo aprire, non è che non vogliamo aprirlo. Non possiamo aprire".