Il presidente del
Consiglio Ue Donald Tusk ha convocato un vertice straordinario per giovedì prossimo dopo che un'imbarcazione con circa 900 migranti si è inabissata sabato notte al largo delle coste libiche, lasciando in vita solo 28 persone. Oggi sono state soccorse altre tre imbarcazioni mentre a Lussemburgo i ministri degli Esteri e dell'Interno dell'Unione europea stanno discutendo dell'emergenza immigrazione nel Mediterraneo.La Commissione Ue, intanto, oggi ha illustrato un piano in dieci punti per fronteggiare la crisi, compreso il raddoppio degli stanziamenti e delle imbarcazioni a disposizione del programma di difesa dei confini e di soccorso Triton. Tra le proposte ipotizzate c'è anche la distruzione delle navi dei trafficanti di esseri umani e il loro rimpatrio; gli altri punti prevedono il rafforzamento delle operazioni di controllo alle frontiere nel Mediterraneo, con più denaro ed equipaggiamento, nonché in una area operativa più estesa.L'alto rappresentante per la politica estera dell'Unione europea,
Federica Mogherini, insiste perché anche gli Stati Nord-europei si facciano carico del salvataggio dei migranti che partono dal Nord Africa.
L'alto commissario Onu per i diritti umani Zeid Ràad Al Hussein ha detto che l'attuale programma Ue per i migranti Triton è "totalmente inadeguato" e il Mediterraneo rischia di diventare un "immenso cimitero".Il ministro degli Esteri
Paolo Gentiloni ha invocato un impegno politico da parte della Ue a sostegno dell'azione di contrasto ai trafficanti e dell'accoglienza dei migranti.Si stima che dall'inizio dell'anno siano 1.500 i migranti morti nel Mediterraneo, quindici volte di più rispetto allo stesso periodo del 2014. Solo la scorsa settimana sono stati 400 i morti tra le persone partite dalla Libia su barconi diretti verso l'Europa.Prima del naufragio di sabato notte, l'Organizzazione internazionale dei migranti aveva stimato in 20.000 i migranti che avevano raggiunto le coste italiane quest'anno, 900 dei quali sono morti.
Renzi: risolvere il problema della Libia"All'Europa chiediamo di affrontare il tema della Libia in modo più serio rispetto al passato". Così stamattina il premier
Matteo Renzi a Rtl dopo l'ecatombe nel Canale di Sicilia. "Quello che avviene in queste ore nel Mediterraneo è molto più di un naufragio: siamo in presenza di un grave momento di
crisi umanitaria". L'appello del premier è quello di "
risolvere alla radice il problema della Libia" e di spronare l'Europa a fare la sua parte. "Ho chiesto che
l'Europa giovedì, dopo aver fatto riunioni su tutto, dal pesce
palla alle questioni internazionali, dedichi un consiglio ad hoc
solo alla questione della Libia, della frontiera sud. E noi
presenteremo le nostre proposte concrete".
Escluso per il momento un intervento di terra in Libia e il blocco navale. Obiettivo fermare
gli scafisti: "Sono i nuovi
trafficanti di schiavi: a loro dobbiamo dichiarare guerra. E ci
sono varie ipotesi che presenteremo al Consiglio europeo per
ridurne la portata e l'impatto". Il premier ha poi ricordato che
l'Italia ha arrestato 976 scafisti. "Possibile
lo facciamo solo noi?" si è chiesto. Infine il dovere morale di ricordare quei volti inghiottiti dal mare affinchè il Mediterraneo non si trasformi in un cimitero. "Oggi - sottolinea Renzi - c'è innanzitutto il cordoglio perché ci stiamo abituando all'idea che si possa morire in mare. Quando c'è un Paese come la Libia dove ti tagliano la testa,
dobbiamo restare umani, altrimenti resta solo l'aspetto
statistico. No, non sono numeri: sono persone, storie. E siccome
l'Italia è un paese di civiltà, questo è il primo punto".
Gentiloni: potenziare Triton. L'Italia "è in trincea" e non possiamo aspettare "le dinamiche" e i tempi Ue: serve "un intervento di emergenza, una risposta immediata" ha detto il ministro degli esteri, Paolo Gentiloni, a Lussemburgo, all'incontro dei ministri degli Esteri e degli Interni della Ue. Per l'Italia è "indispensabile un potenziamento della coppia Frontex-Triton, perché non si possono spendere 20-40 milioni l'anno" per fronteggiare l'emergenza sbarchi. L'Italia chiede "alla Ue e alla comunità internazionale sostegno politico per un impegno di contastro ai trafficanti di esseri umani, il nuovo schiavismo del XXI secolo", ha detto Gentiloni.
Ue: strage punto di svolta. Quest'ultima strage è stata un "game changer", un punto di svolta. È quanto riferiscono fonti Ue invitando anche tutti a mettere da parte lo scambio di accuse. Ora, sottolineano le stesse fonti, bisogna lavorare sulle linee guida di maggio per affrontare il problema con scelte "chiare e sostanziose".
La Germania: l'Italia non è sola. "È stata una tragedia che ci ha
sconvolto e non può lasciare nessuno indifferente: il problema
dell'immigrazione è una priorità dell'agenda di Juncker e della
Commissione". Lo ha detto il portavoce
Margaritis Schinas
aggiungendo che "mantenere lo status quo non è una
opzione".
"L'Italia non è sola". Lo ha detto
il portavoce della cancelliera tedesca Angela Merkel, Steffen Seibert, rispondendo a una domanda sulla strage del Mediterraneo e sull'emergenza profughi. L'idea di lanciare un "Mare
nostrum 2" non è da escludere per la Germania, ma anche questa
operazione non sarebbe comunque risolutiva. Ieri la cancelliera ha telefonato a Renzi.
La Francia: non possiamo lasciare soli gli italiani. Il portavoce del governo francese, e ministro dell'Agricoltura, Stephane Le Foll, ha detto che oggi sul tema dei naufragi in Mediterraneo "c'è una presa di coscienza collettiva. Non possiamo lasciare l'Italia da sola di fronte a un tema del genere".
Cameron: sì a vertice Ue. "Sostengo la richiesta di un summitd'emergenza dei leader Ue, avanzata dal primo ministro italianoMatteo Renzi, per trovare una soluzione articolata". La ha detto il premier britannico
David Cameron in un tweet. Anche il primo ministro greco
Alexis
Tsipras ha telefonato la scorsa notte al premier italiano Matteo
Renzi, esprimendo - riferisce l'agenzia ellenica Ana-Mpa -
sostegno alla richiesta italiana di un vertice urgente dei
leader europei sull'emergenza nel Mediterraneo.
Le polemiche interne. Salvini accusa il governo. Il Pd: sciacallo. Berlusconi si smarca. A gettare benzina sul fuoco alimentando le polemiche di casa nostra è ancora una volta Salvini che spara a zero sul governo. "È una tragedia annunciata. Più ne partono più ne muoiono. Dalla stage di Lampedusa non è cambiato nulla: partono, annegano o sbarcano, scappano e si alimenta lo scontro sociale. Cosa dobbiamo ancora aspettare per attuare un blocco navale per evitare le partenze? Altri 700 morti? L'ipocrisia di Renzi, Alfano e Boldrini crea solo. Il vice segretario del Pd
Lorenzo Guerini ad insorgere definendo "nauseante, gli sciacalli che speculano in diretta tv". Il leader di Fi si smarca da Salvini, e la sua posizione viene apprezzata pubblicamente da Renzi. "Di fronte a quest'ultima tragedia basta con le accuse e le contrapposizioni. Questo è il momento dell'unità non delle divisioni".