Sicilia. Migranti picchiati in spiaggia, 7 arresti. Domiciliari a due donne ultra60enni
Un pulmino con sei ragazzi gambiani accerchiato da tre macchine. Dalle auto scendono dieci persone: via all'aggressione con insulti, calci, pugni e anche con bastoni di legno e mazze di ferro. Sono le immagini delle telecamere di sicurezza dei locali della zona che hanno incastrato il 'branco'. Sette persone, tra cui due donne, fra i 28 e i 71 anni, a Partinico, in provincia di Palermo, sono state arrestate (quattro in carcere e tre ai domiciliari) dai carabinieri con le accuse di lesioni e violenza privata, aggravati dalla finalità dell'odio etnico e razziale. Per gli altri tre la caccia è aperta. Una sorta di blitz organizzato da amici e parenti.
Inizia tutto con una lite la sera di Ferragosto, nella Baia Ciammarita, a Trappeto, a una decina di chilometri da Partinico. La spedizione punitiva sarebbe stata decisa dopo un battibecco con i ragazzini, cinque dei quali minorenni, tutti ospiti della comunità 'Mediterraneo', che ridevano e scherzavano sulla spiaggia. Il motivo? "Contestando una sorta di territorialità esclusiva della spiaggia e rivendicando il diritto di poter festeggiare il Ferragosto differentemente dai ragazzi non italiani, come quelli aggrediti", ha spiegato Marco Pisano, comandante della compagnia di Partinico al Tgr Sicilia.
I militari dell'Arma hanno dato esecuzione all'ordinanza emessa dal gip di Palermo: quattro persone sono finite in cella e altre tre ai domiciliari. Il provvedimento cautelare - fanno sapere gli inquirenti - scaturisce dalle indagini avviate dopo la denuncia presentata il 16 agosto scorso da sei gambiani ospiti della comunità 'Mediterraneo' di Partinico e da un'educatrice del centro, che hanno raccontato di essere state assaliti, con futili pretesti, da un gruppo di cittadini italiani, dopo gli screzi al falò di Ferragosto.
In particolare, secondo quanto ricostruito anche grazie ai video a disposizione, i giovani extracomunitari sarebbero stati avvicinati da alcuni degli arrestati in spiaggia e subito insultati e aggrediti con violenza, oltre ad essere apostrofati con frasi a sfondo razziale. Anche dopo essere riusciti a salire sull'automezzo della loro comunità - che li attendeva vicino al luogo dell'aggressione per riportarli nella struttura - le vittime dell'attacco sarebbero state inseguite in auto dai loro aggressori, assieme ai loro familiari, fino al centro abitato di Partinico. L'inseguimento, come mostrano le immagini dei video diffusi dai carabinieri, si è chiuso con i ragazzini presi di mira dal 'branco', che vengono bloccati e costretti a scendere dal veicolo, per poi essere nuovamente aggrediti violentemente con calci, pugni, bastoni e pietre.
Dopo il blitz, i sei gambiani e l'educatrice della comunità hanno tutti riportato ferite con prognosi tra i quattro e i venti giorni. L'inchiesta è stata diretta dal procuratore aggiunto di Palermo Marzia Sabella, insieme ai sostituti procuratori Giorgia Spiri e Andrea Fusco.