Un’Europa che ha difficoltà ad accogliere i migranti e non impiega neanche uomini per far fronte all’emergenza che si sta vivendo in molte frontiere. Sono i due segnali negativi che arrivano da Bruxelles e da Varsavia. Dalla capitale belga fonti Ue fanno sapere, infatti, che il sistema dei ricollocamenti rischia di incepparsi, perché sono solo sei i Paesi su ventotto ad aver dato disponibilità ad accogliere i profughi e con cifre minime: circa 150 in totale. E, infatti, i posti già si stanno esaurendo. Sempre dall’Ue si viene poi a sapere che solo 291 guardie di frontiera rispetto alle 775 richieste sono state finora messe a disposizione dagli Stati membri e da quelli associati all’area Schengen (Svizzera, Islanda, Norvegia e Liechtenstein) - per l’agenzia Frontex, la cui direzione ha sede proprio nella capitale polacca. In termini di ore lavorative viene coperto appena un quarto di quanto indicato come necessario. Come informa la stessa agenzia, i 291 funzionari lavoreranno nei centri di smistamento (hotspot) in Italia e Grecia per identificare migranti e richiedenti asilo. «Spero che possiamo avvicinarci di più al nostro obiettivo – commenta il direttore esecutivo di Frontex, Fabrice Leggeri – per questo, vorrei sottolineare che gli Stati possono continuare a mandare contributi anche se la scadenza è passata». Gli Stati membri che hanno dato disponibilità ad accogliere per il momento sono Austria, Germania, Francia, Lussemburgo, Spagna e Svezia. Solo per ricollocare i 40mila dall’Italia in due anni (secondo quanto previsto dai due schemi approvati) servono oltre 1.500 posti al mese e attualmente siamo ben lontani da queste cifre, mettono in guardia le fonti. Figurarsi per i 160mila totali previsti nel piano approvato a inizio mese. D’altra parte - spiegano le fonti stesse - tra i profughi c’è forte diffidenza nei confronti del sistema. Temono, salendo su quegli aerei, di essere portati fuori dai confini dell’Ue. Intanto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, annuncia che oggi da Ciampino partirà un secondo gruppo di 70 migranti destinati a Finlandia e Svezia. E questo, a quanto sostiene la fonte europea, basterà quasi ad esaurire le disponibilità date per il ricollocamento, iniziato appena dieci giorni fa e già a rischio paralisi. Il tutto avviene nel giorno in cui l’Alto commissariato Onu per i rifugiati rende noto che, con gli 8mila giunti ieri, sono oltre 500mila le persone sbarcate da inizio anno sulle isole dell’Egeo. Per un totale di 643mila arrivate nel Mediterraneo.