Migranti. Naufragio al largo della Libia: 6 morti e 125 riportati a Tripoli
Una motovedetta della Marina libica nel porto di Tripoli (Ansa)
Nuova tragedia del mare davanti alle coste libiche. Almeno 6 persone sono morte lunedì nel naufragio di un gommone con 131 migranti a bordo. Gli altri 125, tra cui 6 bambini e 28 donne, sono stati tratti in salvo dalla Guardia costiera libica. Il gommone stava affondando da quattro ore. Lo riferisce la pagina Facebook della Marina libica.
L'intervento è avvenuto ieri 8 miglia a nord di Gasr Garabulli, a est di Tripoli. I morti sono stati recuperati «a bordo e accanto all'imbarcazione» in un'operazione di salvataggio cominciata alle 7 del mattino. I migranti, riferisce la marina libica, erano «di diverse nazionalità africane» ed erano «salpati alle due del mattino e l'imbarcazione ha cominciato ad affondare alle tre». Fatti sbarcare alla base navale di Tripoli a mezzogiorno, i naufraghi hanno ricevuto «cure mediche e umanitarie» prima di essere consegnati all'Autorità per la lotta all'immigrazione illegale, conclude la nota senza precisare il centro di detenzione in cui sono stati trasferiti.
La città di Garabulli è uno dei principali centri dei trafficanti di esseri umani.
Nella stessa giornata di lunedì, almeno 63 migranti sono scomparsi dopo il naufragio in acque internazionali di una imbarcazione partita dalla Libia con più di 100 persone a bordo. Secondo la Guardia costiera, anche questo barcone era partito da Garabulli.
La nave Open Arms arrivata a Barcellona
Intanto stamani, poco prima delle 11, la nave Open Arms con a bordo 60 migranti è giunta al porto di Barcellona. Lo ha reso noto la omonima Ong catalana, pubblicando su Twitter una foto dell'imbarcazione all'ingresso nel porto. «Benvenuti a casa», scrive Open Arms. La Croce Rossa spagnola, il comune di Barcellona e le autorità catalane hanno allestito un dispositivo di accoglienza simile a quello previsto per l'arrivo dell'Aquarius il mese scorso a Valencia.