Mediterraneo. Profughi, 16 morti nel canale di Sicilia, quasi 800 in salvo
Tutte le foto sono prese dall'account Twitter della ong SOS MEDITERRANEE
Sedici morti in mare, quasi 800 profughi salvati e condotti in Sicilia, a Siracusa e a Trapani.
Le cronache drammatiche dal fronte del Mediterraneo che ripropongono tragedie, ma raccontano anche di una mobilitazione senza tregua per soccorrere decine di carrette del mare, in condizioni meteo non favorevoli.
A Trapani, alle 19 è previsto l'arrivo dell'imbarcazione «Aquarius» della ong SOS Mediterranee che opera in parnership con Medici senza frontiere. In salvo 353 persone nel corso di quattro operazioni avvenute a partire da domenica 4 dicembre. Due donne sono morte per ipotermia: sono state rinvenute prive di sensi a bordo di un gommone e trasportate sulla «Aquarius» per ricevere cure immediate. Nonostante gli sforzi del team medico per la rianimazione, sono decedute poco dopo.
Secondo quanto riferisce il team medico di Msf erano in gravi condizioni d'ipotermia quando sono arrivate alla clinica di bordo.
La sorella di una delle vittime era tra i profughi soccorsi ed è stata in grado di effettuare il riconoscimento.
«Le buone condizioni climatiche ed il mare piatto sono stati veramente d’aiuto, ma nel Mediterraneo durante l’inverno il tempo può cambiare molto rapidamente e con onde alte anche solo 1 metro sarebbe stata una tragedia ancora più grave», afferma Mathias Menge, coordinatore della sezione Search and Rescue sull'«Aquarius». Anche se il mare al momento è piatto, le temperature sono in diminuzione e secondo Msf, partner medico a bordo della «Aquarius», c’è da aspettarsi che siano sempre di più i casi di ipotermia.