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Migranti. Il video choc girato nel deserto: «Decine di morti tra Egitto e Libia»

Redazione Attualità lunedì 10 giugno 2024

Una scarpa nel deserto libico

Un’altra tragedia dell’immigrazione. Quest’ultima, di cui si ha notizia solo attraverso i social e le testimonianze di chi ha vissuto l’orrore e si è salvato, non è però avvenuta in mare ma nel deserto. Diverse decine di uomini, donne e bambini sono morti di sete e fame nel deserto fra Egitto e Libia dopo che il furgone su cui viaggiavano si è bloccato per un guasto. Alcuni sopravvissuti hanno raccontato l’orrore ai soccorritori. «Una scena terribile di cittadini sudanesi il cui veicolo si è rotto durante il viaggio dall’Egitto alla Libia – scrive su X il profilo Refugees in Libya, accompagnando il video (di cui decidiamo di non pubblicare i frame) – Decine di loro sono morti di sete e di fame e altri sono sopravvissuti». Secondo gli ultimi dati diffusi da Oim Libya, dal 26 maggio al 1° giugno 2024, 995 migranti sono stati intercettati e riportati in Libia nei centri detentivi per i migranti che tentato di attraversare il Mediterraneo per raggiungere l’Europa.

Intanto sono in tutto 13 le salme che sono state imbarcate sul traghetto da Lampedusa a Porto Empedocle. Oltre alle 11 recuperate venerdì dalla nave ong Geo Barents di Medici senza frontiere e sistemate da sabato pomeriggio, nella sede dell’area marina protetta, verrà subito trasferito il cadavere che è stato issato a bordo dall’Ocean Viking e trasbordato su una motovedetta della guardia costiera che lo ha portato sulla maggiore delle isole Pelagie. Sul traghetto di linea è stata imbarcata anche la piccola bara bianca, della neonata di 5 mesi, figlia di guineani, che è stata trovata morta quando la nave Humanity1 della ong tedesca Sos Humanity ha soccorso il barchino. Il cadavere - assieme alla mamma: una diciannovenne e alla sorellina di 2 anni - sono stati sbarcati il 29 maggio a Lampedusa. La piccola, stando a quanto è stato accertato in sede di ispezione cadaverica, è morta per malnutrizione.

E mentre la Tunisia sventa decine di partenze verso l’Italia, a Lampedusa l’hotspot dell’isola inizia ad essere in affanno. In 74 sono stati soccorsi durante la notte di domenica al largo dell’isola. Fra loro pure 20 egiziani, pachistani e siriani salvati dalla nave Ong Sea Punk1 e trasbordati su una motovedetta della guardia costiera che, dopo mezzanotte, li ha sbarcati sul molo Favaloro. Due di loro sono stati portati al poliambulatorio: uno, in particolare, aveva delle ustioni. Sull’altro barcone di 10 metri, partito secondo la versione dei migranti da Homs, in Libia, c’erano invece 54 bengalesi, egiziani e siriani. Il natante é stato avvistato e soccorso da una motovedetta della guardia di finanza. Sull’isola, ci sono stati 8 sbarchi per un totale di 420 persone. All’hotspot di contrada Imbriacola, dopo il trasferimento di 200 migranti con il traghetto di linea arrivato all’alba a Porto Empedocle, ci sono 458 ospiti. Per 300 é stato già disposto lo spostamento con il traghetto.

Nell’ambito della lotta al fenomeno della migrazione irregolare la Guardia costiera tunisina ha bloccato 14 traversate illegali soccorrendo 493 migranti, 403 subsahariani e 90 tunisini, a bordo di diverse imbarcazioni al largo di Sfax. Lo ha reso noto la Guardia nazionale di Tunisi, precisando di aver proceduto all’arresto di 9 persone implicate a vario titolo nel traffico di esseri umani. Durante le operazioni è stato anche rinvenuto un cadavere, vittima di un naufragio non specificato. Sequestrate anche barche, motori, giubbotti di salvataggio, usati per le traversate illegali.

Intanto Carrara si prepara ad accogliere la nave ong Ocean Viking con 64 migranti soccorsi nel Mediterraneo. Lo sbarco avverrà sulla banchina Fiorillo da dove i migranti saranno accompagnati a Imm-Carrarafiere per il primo soccorso e le operazioni di riconoscimento. Dopo essere stati visitati e assistiti tutti i migranti partiranno per le strutture di accoglienza. Per la Ocean Viking sarà la seconda volta nel porto di Marina di Carrara dopo che vi era già approdata il 30 gennaio 2023. In totale per lo scalo apuano il prossimo sarà il 13esimo sbarco.