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Migranti. Allarme in alto mare: 500 a rischio naufragio. Accorre la Life Support

Daniela Fassini mercoledì 24 maggio 2023

È una corsa contro il tempo quella della nave Ong Life Support di Emergency, che, raccolto l'allarme di Alarm Phone, si sta dirigendo verso l'area in cui è stato individuato un barcone in pericolo con 500 persone a bordo. Fra loro 45 donne, tra cui diverse in stato di gravidanza, e 56 bambini, uno nato la scorsa notte. "Nonostante la gravità della situazione nessuna autorità ha risposto finora alla richiesta di coordinamento dei soccorsi. Il natante, partito giorni fa dalla Cirenaica, si trova in zona Sar maltese. Arriveremo verso le 22 di questa notte - commenta Albert Mayordomo, capomissione della Life Support -. Stiamo navigando al massimo della velocità da quando Alarm Phone ha segnalato il caso. È una vera e propria corsa contro il tempo, nel tentativo di salvare la vita a più persone possibili".

Da Italia e Malta finora nessun coordinamento

"Da martedì Malta non sta rispondendo alle nostre comunicazioni scritte e i numeri delle autorità maltesi competenti risultano non funzionanti e non raggiungibili. Emergency ha inoltrato la sua richiesta anche alle autorità italiane: il Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo ha risposto che il caso è di competenza maltese". A dirlo è la stessa Ong, "L'assenza di coordinamento da parte delle autorità - dice Albert Mayordomo, capomissione della Life Support - è una violazione del diritto del mare, così come dei diritti umani, gravissima. Ci sono 500 persone, probabilmente in fuga dagli abusi in Libia e da Paesi in guerra, che rischiano la vita in mare. Chiunque ha diritto a essere salvato, indipendentemente dai documenti e dalla nazionalità che possiede". A bordo, i soccorritori, i sanitari, i mediatori e i logisti si stanno preparando a gestire una situazione complessa, spiega Paolo Fusarini, comandante della nave: "Da quanto sappiamo potremmo trovare dei casi di persone incoscienti, di persone in acqua, di persone che non ce l'hanno fatta. Le condizioni meteo marittime a cui andiamo incontro sono poco favorevoli, con onde di un metro e mezzo, che renderanno ancora più complessa l'operazione". Emergency chiede alle autorità marittime di assumere "immediatamente il coordinamento dei soccorsi, prima che diventi troppo tardi".

Il primo salvataggio della Guardia costiera: in 650 verso Reggio Calabria e Messina

La nave Diciotti della Guardia costiera ha concluso giovedì 25 maggio il trasferimento in banchina a Pozzallo dei migranti messi in salvo. Sono in buone condizioni di salute e le nazionalità di provenienza sono in prevalenza Siria, Egitto, Pakistan e Bangladesh. In tutto sono 222; tra cui 159 uomini, 6 donne e 57 minori, tra i quali una bimba molto piccola. Il salvataggio sarebbe avvenuto a circa 100 miglia nautiche al largo di capo Murro di porco nel Siracusano dove è stato soccorso un barcone con circa 500 migranti a bordo: si tratterebbe dello stesso di cui aveva riferito Alarm Phone. Oltre a Diciotti che ne ha presi a bordo 222, altre due motovedette hanno recuperato 240 migranti circa, dallo stesso barcone in avaria, e li hanno condotti ad Augusta. Nave Diciotti ha atteso il trasbordo in rada a Pozzallo ed è ripartita per altra missione di salvataggio. Nel pomeriggio è previsto l'arrivo al porto di Reggio Calabria di Nave Diciotti, con a bordo 671 persone (613 uomini; 6 donne; 41 minori.

L'allarme: altre due barche in pericolo con centinaia di migranti, "no a un respingimento"

Alarm Phone ha lanciato l'allarme per due imbarcazioni alla deriva nel Mediterraneo. La prima imbarcazione, con 27 persone a bordo, "sono in acque internazionali e lottano in condizioni meteorologiche avverse. Le autorità sono informate". Nella seconda imbarcazione, più grande, ci sono circa 500 persone. "Sono fuggiti dalla Libia orientale e si trovano nella zona Sar condivisa di Malta e Italia - afferma Alarm Phone - Il loro motore non funziona, sono ancora alla deriva. Le autorità sono allertate, chiediamo un'azione senza indugio". L'organizzazione fa sapere di aver appreso che il centro di coordinamento di Roma (Mrcc) "ha incaricato la nave mercantile Long Beach di spostarsi sulla barca con a bordo 27 persone. Al momento non possiamo confermare queste informazioni, ma temiamo un respingimento verso la Libia. Ricordiamo alle autorità e alle navi mercantili che la Libia non è un porto sicuro!" sottolinea su Twitter Alarm Phone.