Migranti. In centinaia in arrivo prima della tempesta
La nave Ong Humanity 1 con 126 migranti salvati in navigazione verso il porto di Taranto
È corsa contro il tempo per raggiungere la terra ferma prima che la tempesta si abbatti sulla nave Ong. È stato autorizzato lo sbarco a Crotone alla Open Arms con 57 migranti a bordo soccorsi nei giorni scorsi. La Ong spagnola aveva segnalato onde fino a quattro metri e vento a 25 nodi, spiegando che il viaggio verso Brindisi (primo porto assegnato dalle autorità italiane, ndr) sarebbe stato "lungo e pericoloso". Le condizioni meteo marine, sono "molto difficili", spiegava la Ong che sollecitava un porto più vicino. A bordo, tra le 57 persone soccorse, tra cui 5 minori, c'è anche Hammed, un bambino di 8 anni in fuga dalla Siria con lo zio per raggiungere la sua famiglia. ''Ha affrontato la traversata e siamo riusciti a soccorrerlo poco prima dell'arrivo di una forte perturbazione che avrebbe messo in pericolo la sua vita'', spiegano da Open Arms. ''Per questo, per noi è più importante che mai essere in mare - aggiunge l'Ong -, per difendere la vita e i diritti delle persone più vulnerabili finché non verrà garantita loro la possibilità di raggiungere l'Europa in maniera sicura''.
Sono invece 167, fra cui 49 minori non accompagnati, i migranti giunti a Lampedusa nella tarda mattinata nel corso di quattro sbarchi. Sui barchini, partiti da Sfax ed El Amra in Tunisia e da Zuawara in Libia, c'erano da un minimo di 16 ad un massimo di 56 migranti originari di Etiopia, Egitto, Pakistan, Siria, Guinea, Camerun, Sudan, Tunisia e Marocco. A partire dal pomeriggio, il mare, soprattutto nel canale di Sicilia, tornerà ad essere molto mosso.
Anche Humanity 1 non attraccherà più ad Ortona (Chieti) ma a Taranto. Le condizioni meteo avverse sono alla base della decisione di assegnare un altro porto per l'attracco della nave Ong, con a bordo 126 migranti salvati su una barca alla deriva in zona sar maltese. Lo riferiscono fonti vicine alla Prefettura di Chieti che parlano di condizioni del mare proibitive per una nave che dovrebbe affrontare almeno altri quattro giorni di navigazione per raggiungere il porto abruzzese e che attualmente si trova nello Ionio, al largo delle coste pugliesi. Già nei giorni scorsi i vertici della Ong tedesca avevano mostrato perplessità sulla destinazione assegnata, parlando di una traversata di circa 1.200 chilometri che sarebbe risultata difficile, considerando anche il maltempo.