Attualità

LA STRAGE DI MIGRANTI. Migrantes: una tragedia che non può lasciarci indifferenti

mercoledì 11 luglio 2012
"Una tragedia che non può ancora una volta non aiutarci a pensare a un mondo in fuga, senza vie di fuga: migranti alla ricerca di un Paese, di una casa". Così monsignor Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes della Cei, chiedendo di non restare "indifferenti", commenta sul sito di Migrantes la notizia delle 54 persone morte nel tentativo di giungere via mare in Italia dalla Libia."In questa estate segnata da manovre economico-finanziarie e al tempo stesso di lunghe code autostradali di vacanzieri, il mare Mediterraneo è diventato ancora una volta la tomba per 54 persone africane in fuga dalla Libia, alla ricerca di un Paese ospitale", afferma mons. Perego. Secondo quanto riferito ieri dall'unico superstite, un cittadino eritreo, 55 persone si sono imbarcate dalla Libia e tutti gli altri passeggeri sono morti di disidratazione dopo un calvario durato 15 giorni, ha spiegato l'Unhcr in una nota."Non conosciamo i volti e i nomi", aggiunge mons. Perego: "Sono morti disidratati, nonostante abituati a patire la sete, nel mezzo del nostro Mare, il mare che unisce Europa, Africa e Medio Oriente, il Mediterraneo". "In questa straordinariamente calda estate un'altra tragedia - conclude il direttore di Migrantes - si è consumata sulla porta di casa nostra e non può lasciarci indifferenti".Dall'inizio dell'anno ad oggi, sottolinea ancora la Fondazione Cei, circa 1.300 persone sono giunte via mare in Italia dalla Libia.