«Lo ribadisco: è masochista chi dà la pubblicità a media che a furia di parlare di crisi diventano essi stessi fattori di crisi». Silvio Berlusconi insiste e la 'Guerra Totale' tra il Cavaliere e il Gruppo L’Espresso divampa. Sono passate una manciata di ore dall’affondo scandito contro la Repubblica 'colpevole' di un attacco eversivo nei suoi confronti. Berlusconi a Santa Margherita Ligure invitò gli industriali a boicottare e interrompere gli investimenti pubblicitari. Ora la reazione: il Gruppo L’Espresso annuncia di aver intrapreso azioni legali contro Silvio Berlusconi «vista la rilevanza sia penale che civile individuabile» nell’affondo ligure. È uno scontro senza fine. Berlusconi sembra sconcertato: azioni legali? «Non tengono proprio vergogna...». Poi, davanti alle telecamere schierate a Palazzo Chigi promette: «Metteremo rimedio a certe campagne alimentate dall’odio che certamente non fanno bene al Paese». È un affondo deciso e, intanto, anche il fedele Sandro Bondi si schiera. «Esiste un obbligo di verità, di coscienza e di correttezza nei confronti dei propri lettori da parte di un giornale che, almeno a parole, sostiene la necessità del dialogo e del confronto dialettico quale fondamento della democrazia», dice il coordinatore del Pdl in una lettera inviata al direttore di Repubblica Ezio Mauro. A sera anche Pier Ferdinando Casini interviene nella querelle. «L’attacco del presidente del Consiglio alla stampa è un grosso errore, politico e istituzionale», avverte il leader dell’Udc che spiega: «Berlusconi potrebbe anche avere tutte le ragioni del mondo, ma nulla può giustificare l’invito agli inserzionisti pubblicitari a boicottare i giornali. Le aziende editoriali sono una ricchezza per l’industria del nostro paese: danno lavoro a migliaia di persone, concorrono al pluralismo dell’informazione al nostro sistema di libertà. Se si consente al presidente del consiglio una deriva di questo tipo, il paese è avviato su una brutta china». Il caso divampa anche sulla stampa internazionale. La «tolleranza degli italiani» nei confronti dei comportamenti di Silvio Berlusconi «sta diminuendo», scrive il «New York Times». Berlusconi sarà oggi all’assemblea annuale di Farmindustria in scena all’Aquila. E con la testa già lì promette: «Distribuiremo migliaia di computer per portare avanti la modernità di questi bambini e di questi ragazzi». Per qualche minuto è la volontà di superare le 'ferite' del sisma a tenere banco. «Io, praticamente, faccio il direttore lavori» della ricostruzione in Abruzzo, visto che «ogni settimana, tornando a un vecchio amore, vado a L’Aquila» per verificare lo stato di avanzamento dei lavori, ripete Berlusconi. Ma la 'trasferta' di oggi rischia di essere solo una parentesi. Un colpo ancora in canna contro Berlusconi? Paolo Bonaiuti sembra pensarlo: «Cossiga, che è un politico di grandissima esperienza, quando dice qualcosa ci azzecca». E i tempi? «Penso che il colpo più grosso indirizzato a Silvio Berlusconi – queste le parole di Cossiga – sia ancora in canna: lo spareranno prima o dopo il G8 dell’Aquila». Detto questo Bonaiuti assicura che a parte il «problema fisico del torcicollo», Berlusconi «lavora in maniera doppia rispetto a prima. Questa mattina alle 8 e 30 a palazzo Grazioli era già al lavoro con il ministro Tremonti e ci saranno incontri in preparazione del G8 per tutto il pomeriggio. Ieri sera io ho sventolato bandiera bianca verso le 10, però a palazzo Grazioli si continuava ancora a lavorare». E proprio Berlusconi sembra convinto che solo il lavoro possa portare a risultati. Anche nel turismo. «Pensiamo di essere sulla strada giusta. Siamo impegnati a rilanciare il turismo italiano sollevandolo dalla posizione in cui lo abbiamo trovato con le tragiche immagini della tragedia dei rifiuti in Campania», ripete il premier presentando Magic Italy, il nuovo marchio per la promozione del turismo nel Bel Paese.