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Il sondaggio. Metà degli italiani pro diritti, ma il 70% contro l’adozione

sabato 30 gennaio 2016
Un’Italia spaccata in due sulle unioni civili tra persone dello stesso sesso, ma al tempo stesso chiaramente contraria alle adozioni. Con i giovani che si distinguono come i più favorevoli alle prime, ma al tempo stesso sono molto contrari alla seconda. È quanto emerge dalla ricerca realizzata da Renato Mannheimer per Eumetra Monterosa. «Riguardo al riconoscimento legale delle unioni civili anche alle coppie gay – sottolinea il sondaggista – gli italiani si dividono in due gruppi opposti. La maggioranza, seppure di lieve entità (52%), è da tempo favorevole. Ma più del 45% si schiera sulla posizione opposta e solo il 3% non esprime una posizione al riguardo».  Analizzando il dato medio, si scopre che la netta maggioranza dei cittadini più giovani è decisamente più propensa ad accettare la normativa sulla regolamentazione delle unioni tra omosessuali, tanto che tra chi ha meno di 25 anni il sostegno raggiunge il 68% e tra gli studenti il 73%. Anche nelle età centrali la percentuale di favorevoli prevale e supera il 60%, mentre dopo i 55 anni il dato si inverte fino al 60% di contrari tra gli over 65. Incrociando i dati con gli orientamenti politici - prosegue Mannheimer - si scopre che la netta maggioranza dei votanti per Forza Italia (63%) è contraria, mentre, all’opposto, più di tre elettori del Pd su quattro (76%) sono favorevoli. Decisamente diverso il quadro relativo alla stepchild adoption. Si esprime infatti negativamente una porzione di popolazione molto ampia, quasi il 70%. Anche qui l’avversità maggiore è nelle generazioni più anziane (solo il 16% degli ultrasessantacinquenni si dice favorevole), ma va sottolineato come anche tra i più giovani prevalgano i giudizi negativi: ad esempio tra gli under24, la classe di età più nettamente favorevole alle unioni civili tra gay, ben il 63% si esprime invece contro la stepchild adoption. Assume posizioni più critiche la netta maggioranza (93%) degli elettori di Fi e Lega. Ma la questione divide anche i votanti del Pd in due parti di quasi egual misura: il 48% favorevole, il 47% contrario. Un fenomeno simile si registra tra i votanti per il M5S, dove i contrari sono la maggioranza: 53% contro 46%.