Attualità

IL COLONNELLO INTERDONATO (GDF). «Merito dell'alleanza tra le polizie»

Nello Scavo sabato 18 agosto 2012
«Le tre tonnellate di coca scoperte sulla nave partita dalla Colombia si aggiungono alle 250 piantagioni di cannabis individuate in Albania il mese scorso, nel quadro di un monitoraggio aereo condotto nell’ambito del protocollo d’intesa tra Italia e Albania per il contrasto della produzione illecita di cannabis nel Paese delle Aquile». Il Comando operativo aeronavale della Guardia di finanza di Pratica di Mare, non è nuovo a risultati eclatanti, come riferisce il tenente colonnello Giovanni Interdonato. Del clamoroso sequestro avvenuto al largo delle coste spagnole, l’ufficiale non può rivelare molto. L’operazione, infatti, è ancora in corso e si attendono importanti sviluppi investigativi.Qual è il punto di forza di questi interventi?Attività del genere sono il frutto di una cooperazione sempre più stretta con organismi di coordinamento e strutture di contrasto estere, che sempre più spesso richiedono la nostra collaborazione. Merito certamente delle nostre dotazioni tecnologiche, ma soprattutto dell’esperienza maturata in questi anni dal nostro personale, addestrato a operare anche nelle condizioni più estreme.La maggiore difficoltà di queste operazioni?La rapidità di intervento è decisiva. Noi abbiamo la possibilità di rischierare su altre basi italiane o estere i nostri mezzi aerei in pochissimo tempo, lo stesso dicasi per i mezzi navali. La risposta rapida è fondamentale e in questi anni la Guardia di finanza si è fatta conoscere ed apprezzare in ambito internazionale.Come avviene il "pedinamento" dei vascelli sospetti?Le sofisticate dotazioni tecnologiche a bordo dei mezzi consentono di pattugliare aree molto ampie pervenendo all’individuazione dei "target" per la successiva "acquisizione" dell’obiettivo.Si tratta di cooperazione occasionale con le forze di altri Paesi, oppure questo genere di interventi multilaterali stanno diventando più frequenti?Tendenzialmente la partecipazione ad attività in cooperazione con nostri collaterali esteri è aumentata negli ultimi anni. È il segno che il coordinamento internazionale è cresciuto e, come si vede dai risultati, consente di contrastare al meglio le multinazionali del crimine.