Conto alla rovescia per la sentenza della Cassazione nel
processo a Raffaele Sollecito e Amanda Knox per l'omicidio di
Meredith Kercker: terminata l'ultima udienza, i giudici sono in
camera di consiglio. Nessuna indicazione sui tempi, ma un'ora
prima della lettura del verdetto i difensori dei due imputati
saranno avvertiti. In mattinata l'avvocato difensore di
Sollecito, Giulia Bongiorno, ne aveva sollecitato l'assoluzione
paragonandolo a Forrest Gump che "si vede coinvolto in vicende
spettacolari e gigantesche delle quali non si rende conto" e
criticando le prove del dna contro il suo assistito: non
rispettati i protocolli, non cercate tracce di altre persone. A
Seattle Amanda "aspetta sulle spine" la sentenza.
Meredith Kercher venne uccisa la sera del primo novembre
del 2007, un mese dopo essere arrivata a Perugia per studiare
storia del cinema. Accoltellata alla gola nella camera presa in
affitto in una casa di via della Pergola, la stessa di Amanda
Knox. Da quasi otto anni la giustizia italiana sta cercando di
stabilire da chi e perché. L'unico punto fermo della vicenda giudiziaria riguarda Rudy Guede, il solo degli imputati che ha scelto il rito abbreviato ed è stato ormai definitivamente condannato a 16 anni di
reclusione che sta scontando nel carcere di Viterbo. L'ivoriano
ha ammesso la sua presenza nella villetta del delitto,
affermando però di essere stato in bagno mentre la Kercher
veniva uccisa da altre due persone. Guede ha poi sostenuto più o
meno espressamente che in casa c'erano Sollecito e la Knox.
Lei, originaria di Seattle, era arrivata a Perugia per
studiare scrittura creativa all'Università per Stranieri.
Appassionata di yoga e calcio era da poco fidanzata con
Raffaele, conosciuto a un concerto di musica classica. Lui,
amante tra l'altro di fumetti manga, all'epoca frequentava
ingegneria informatica in cui si è laureato in carcere
specializzandosi poi da libero in realtà virtuale.
Le immagini di Sollecito e della Knox abbracciati davanti
all'ingresso della casa di via della Pergola hanno fatto il giro
del mondo. I due hanno però sempre negato di essere stati nella
villetta la sera dell'omicidio. Erano invece - hanno detto più
volte - a casa di Sollecito dove avrebbero dormito.Un omicidio con un movente a sfondo sessuale ha ipotizzato inizialmente l'accusa. Collocato in un quadro che ha portato all'arresto e alla condanna in primo grado dei due giovani ma anche a quella definitiva di Guede. I giudici d'appello
perugini che hanno assolto i due giovani, rendendoli di nuovo
liberi, con una sentenza poi però annullata dalla Cassazione e
ribaltata in appello a Firenze con una nuova condanna.
Per i giudici toscani fu la Knox a sferrare la coltellata
mortale a Meredith colpita con un'altra lama anche da Sollecito
nel corso di un'aggressione successiva a una lite alla quale
prese parte anche Guede.
"Non ci sono le prove per condannarli, assolveteli"
sostengono ora i difensori dei due ex fidanzati. Mentre
dall'Inghilterra la famiglia Kercher chiede che dopo quattro
gradi di giudizio si metta la parola fine al caso dell'omicidio
di quella ragazza che "amava l'Italia".