G20. Da Meloni messaggio a Trump: restiamo uniti su Kiev. Roma conferma l'invio di armi
Giorgia Meloni con Volodimir Zelensky a Cernobbio nel settembre 2024
L'Ucraina s’impone sulle iniziative promosse dalla presidenza brasiliana del G20. Si tratta di un dato di fatto. L'offensiva russa alla vigilia del vertice di Rio de Janeiro è suonata per i Paesi del G7 come un chiaro avvertimento di Mosca. Gli Usa hanno risposto autorizzando l'utilizzo di missili a lungo raggio. E Meloni, pur ribadendo che l’Italia non ha dato e non darà armi “offensive” a Kiev, ritiene legittima la scelta dell'amministrazione Biden. «Io credo che questa scelta – dice durante il punto stampa con i giornalisti italiani all'inizio dell'ultimo giorno di lavori a Rio - sia la risposta a una aggressività senza precedenti da parte della Russia, tra l’altro alla vigilia del G20, cui partecipa anche la Russia. E penso che questo – ovvero un’offensiva forte mentre Mosca era al tavolo con le altre 20 potenze economiche mondiali - tradisca bene la volontà di dialogo da parte della Russia».
Insomma, alla luce della postura russa, bisogna tornare a compattare il fronte. E l’impatto di Trump? Meloni lancia un messaggio in bottiglia al presidente eletto degli Stati Uniti: «Sul tema dell’eventuale disimpegno americano bisogna aspettare, la sfida è non divaricare il fronte occidentale, e penso che possiamo farcela. Tutti si rendono conto di dove sta la ragione e si vede a oggi una indisponibilità da parte della Russia a dialogare». Meloni si definisce «non scandalizzata» dalla telefonata del cancelliere tedesco Scholz a Putin e anche dal racconto che le ha fatto lo stesso Scholz ha avuto la conferma che da Mosca non ci sono passi verso la pace.
Da questo ragionamento deriva una scelta annunciata, quella di varare il decimo pacchetto di aiuti militari. A esplicita domanda, Meloni conferma: nno? «Come ho già detto mille volte, finché c'è una guerra in Ucraina noi siamo a fianco dell'Ucraina».