Medio Oriente. Tajani alla Camera: aggressione feroce. Sfuma la mozione unitaria
Redazione romanamartedì 10 ottobre 2023
Giornata di trattative serrate in Parlamento per trovare una mozione unitaria maggioranza-opposizione sugli attacchi ad Israele. Dopo le comunizioni in Aula del ministro Tajani i vari partiti si organizzano e si allontana l'ipotesi di una mozione unitaria, visto che già a fatica le opposizioni hanno trovanno un accordo al loro interno. Pd, M5s e Avs, dopo una mattinata di trattative per uniformare i loro tre punti di vista, puntano nel loro testo di «garantire ad Israele il diritto di esistere e difendersi nel rispetto del diritto internazionale e umanitario» e tendono però una mano al ministro andando nella linea dei «2 popoli, 2 Stati» come obiettivo su cui lavorare per la pace. Mentre Più Europa così come Azione-Iv viaggiano con testi propri. La maggiornanza, invece, viaggia compatta con un testo che già circola da ieri sera in Parlamento, in cui si parte proprio dalla volontà del governo di bloccare i fondi Ue che arrivano ai palestinesi, per evitare che si vada ad alimentare la guerra e non il comparto umanitario. Il ministro Tajani ha accolto i 4 testi facendo però due appunti, uno nella mozione della maggioranza e uno in quella di Pd-M5s-Avs. Alla fine si arriva ad un compromesso con l'ok di Montecitorio alle 4 risoluzioni presentate con voti trasversali. L'unica bocciatura da parte dell'Aula della Camera, con il voto contrario della maggioranza di centrodestra, riguarda il punto 5 delle premesse della risoluzione di Pd, M5s e Avs ("il processo di pace, negli ultimi anni, e' stato messo in grave crisi da iniziative unilaterali da entrambe le parti, come i continui attacchi missilistici provenienti da Gaza e l'allargamento, sostenuto direttamente e indirettamente, dal governo israeliano in carica, degli insediamenti dei coloni in Cisgiordania"), sul quale il governo aveva dato parere contrario.
L'informativa di Tajani alla Camera
Aggressione «feroce» di Hamas contro Israele con un bilancio «pesantissimo e destinato ad aggravarsi». Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani nella sua informativa alla Camera sulla situazione in Medio Oriente sottolinea che «per dimensione e livello di violenza quest'attacco senza precedenti rischia di trascinare una regione già afflitta da continui focolai di instabilità in una guerra generalizzata che metterebbe a repentaglio ogni possibilità di dialogo».
Un conflitto che rischia di allargarsi, visto che «Hamas ha trovato sponda in Hezbollah: il coinvolgimento del Partito di Dio può destabilizzare ulteriormente il Libano, già attanagliato da una crisi politica» e tutta la zona. Anche perché «desta preoccupazione» il ruolo dell’Iran, dopo i festeggiamenti al Parlamento di Teheran che «non sono certo un buon segnale». Il Paese dei Cedri «rimane una nostra priorità», ha assicurato il titolare della Farnesina, ricordando che in Italia, subito dopo l'attacco di Hamas contro Israele sabato scorso, «abbiamo rafforzato subito le misure di sicurezza per la comunità ebraica e i luoghi sensibili, a partire dal ghetto di Roma».
L'Italia, oltre a controllare che i fondi Ue per i palestinesi diano utilizzati per fini umanitari e non per latri scopi, lavora all'obiettivo di far tornare le parti al tavolo con la «forza» che le deriva di essere «un interlocutore credibile e equilibrato, Paese fondatore dell'Ue e futuro presidente del G7», ha aggiunto Tajani che oggi pomeriggio prenderà parte a una riunione straordinaria del Consiglio Affari esteri dell'Ue, a cui saranno collegati anche i ministri degli Esteri israeliano e palestinese. Il responsabile della Farnesina ha aggiunto che «restiamo convinti che la sola via per la pace sia una soluzione a due Stati, giusta e sostenibile, negoziata direttamente tra le parti, in linea con i parametri stabiliti dal diritto internazionale e dalle rilevanti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza».
Poi il ministro degli Esteri è sceso nel dettaglio della situazione in cui si trovano i nostri connazionali, 200 dei quali stanno rientrando in queste ore con voli speciali. Nella Striscia di Gaza si trovano «dieci italiani, tra cui una bambina di un anno». Mentre non si hanno notizie certe sui due coniugi italo-israeliani ancora dispersi, «probabilmente sono stati presi in ostaggio. Faremo il possibile per trovarli e portarli in salvo» ha assicurato Tajani. In totale gli italiani residenti in Israele sono oltre 18mila tra cui numerosi cittadini con doppia cittadinanza. «Circa mille ragazzi con doppio passaporto sono arruolati nell'esercito israeliano per il servizio di leva», ha aggiunto.
Ansa
La visita alla Sinagoga di Meloni
Visita a sorpresa questa mattina della presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla sinagoga di Roma, per portare la solidarietà del governo alla comunità ebraica romana ed italiana. La premier si è intrattenuta quasi un'ora con il rabbino capo Riccardo Di Segni e con il presidente della Comunità Victor Fadlun. «Il senso di questa visita è chiaramente portare la solidarietà alla Comunità ebraica romana e italiana, perchè nelle scene terribili che arrivano da Israele c'è qualcosa di più di quello che si vede in un normale, ma già tragico, scenario di guerra. Nella caccia casa per casa ai civili, nel rastrellamento di bambini, giovani, c'è l'odio verso l'intero popolo», ha detto Giorgia Meloni, per cui «bisogna intensificare la protezione dei cittadini di religione ebraica anche sul nostro territorio perché il rischio di emulazione degli atti criminali da parte di Hamas potrebbe arrivare anche da noi. Quindi sono qui a dire che difenderemo questi cittadini, da ogni forma di antisemitismo».