Milano. Meloni: l'Italia cresce, è la più affidabile nell'Eurozona
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni
Assemblea di Assolombarda 2023 alla presenza della premier Giorgia Meloni. Padrone di casa, il presidente dell'associazione degli industriali lombardi Alessandro Spada. Nutrito il parterre di imprenditori e politici. In sala anche il presidente del Senato Ignazio La Russa e i leader delle istituzioni locali: il presidente della Lombardia Attilio Fontana e il sindaco di Milano Giuseppe Sala. Tra i presenti, anche i ministri Paolo Zangrillo e Daniela Santanchè, il prefetto di Milano Renato Saccone, l'ex premier Matteo Renzi, il capogruppo al Senato di Forza Italia Licia Ronzulli. Tra i dirigenti e i capitani d'impresa, tra gli altri, oltre al presidente di Confindustria Carlo Bonomi, sono presenti Nicola Monti, Gabriele Galateri, Fedele Confalonieri, Giovanni Gorni Tempini, Emma Marcegaglia, Diana Bracco. Un confronto sulle sfide e sulle priorità delle imprese nel contesto lombardo, nazionale ed europeo. Questi e altri i temi all'ordine del giorno dell'assemblea generale. L'assemblea si è tenuta nell'azienda Camozzi Group, un luogo significativo perché si tratta di una delle più innovative realtà industriali del capoluogo lombardo, capace di coniugare passato, presente e futuro, simbolo di un progresso a cui il sistema imprenditoriale contribuisce da sempre con coraggio e ambizione. «L'Italia ha mostrato una ripresa post-Covid che ci consegna una economia in crescita oltre le aspettative, con la stima di una previsione al rialzo a +1,2% nel 2023, una crescita superiore alla media Ue, superiore alle principali economie continentali, 0,7% per la Francia, 0,2 quando va bene per la Germania: stiamo dimostrando una affidabilità maggiore rispetto al resto dell'Eurozona». Così la presidente del Consiglio nell'intervento all'assemblea di Assolombarda. «In un'epoca di cambiamento del quadro geopolitico al quale non eravamo abituati - aggiunge la premier - la buona notizia è che l'Italia vive un'inedita fase di stabilità politica e che l'Europa sembra progressivamente, seppur lentamente, aprire gli occhi e prendere coscienza di quale debba essere il suo ruolo». Sul Pnrr - ha sottolineato - «non è in gioco il governo, ma la modernizzazione dell'Italia e la sua credibilità a livello internazionale. C'è chi tifa perché si fallisca come se non fosse interesse» di tutto il Paese. «Vi assicuro che i fondi li metteremo a terra costi quel che costi, modificheremo le parti che non vanno bene, privilegeremo il profilo strategico» negli investimenti, «contratteremo con la Ue, faremo le norme necessarie a superare le lungaggini e le difficoltà degli enti locali. Se qualcuno vuole rimanere a guardare vorrà dire che quando avremo terminato avrà imparato una lezione».
Fontana: Ue più amica delle imprese
«Condivido la linea del presidente di Assolombarda Alessandro Spada: è chiaro che l'Europa dovrebbe essere un pochettino più amica delle imprese. Anzi, dovrebbe essere un po' meno integralista nelle scelte che sta facendo - ha detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana -. Mi riferisco sicuramente al costo del denaro che la Bce continua ad aumentare e alla direttiva Aria assolutamente inaccettabile per la quale abbiamo già ricevuto una parziale attenzione. Adesso vediamo che succederà, altrimenti saremo in una situazione che creerà danni».
Sala: più interesse del governo per Milano
Dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni «certamente vorrei più interesse» per Milano. Così il sindaco Giuseppe Sala. «Quello che chiediamo, lo stiamo chiedendo da tempo: in particolare sul trasporto pubblico chiediamo sostegno», ha detto Sala, sottolineando che se «è chiaro che nel suo ruolo» Giorgia Meloni «deve prestare grande attenzione a chi è in difficoltà e alle aree del Paese più in difficoltà», è altrettanto «chiaro che per crescere bisogna guardare a Milano. Il capoluogo lombardo - ha sottolineato il sindaco - «sta dando un contributo al Paese straordinario. Noi all'Erario versiamo 20 miliardi all'anno di tasse e al Comune ne rimangono 200 milioni. Ma al di là di questo, diamo un contributo alle nostre Università e ai nostri ospedali. Credo che meritiamo un po' di più». Però - assicura il primo cittadino - «non è polemica, perché è chiaro che non mi rivolgo in particolare a questo governo, mi rivolgo a tutti i governi. Credo che in questo momento, anche dopo tutto quello che è successo con il Covid, anche Milano, città forte, ha bisogno».