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MILANO. Mediatrade, pm chiedono rinvio a giudizio per Berlusconi

lunedì 4 aprile 2011
I pm Fabio de Pasquale e Sergio Spadaro, al termine del loro intervento durante l'udienza preliminare per il caso Mediatrade, hanno ribadito la richiesta di rinvio a giudizio per il premier e gli altri undici imputati. Manca Silvio Berlusconi a questo nuovo appuntamento in aula dell'udienza preliminare Mediatrade, ultimo capitolo nel più ampio filone processuale sui diritti tv. Il premier, che si è presentato in aula lunedì scorso, questa volta non è potuto essere presente, perché in missione a Tunisi insieme al ministro dell'Interno, Roberto Maroni, nel tentativo di trovare un accordo per fronteggiare l'emergenza profughi.I suoi due legali, gli avvocati-deputati Piero Longo e Niccolò Ghedini, non hanno fatto però valere il legittimo impedimento. E così, l'udienza preliminare Mediatrade va avanti. L'udienza di oggi sarà tutta concentrata sull'intervento che il pm, Fabio De Pasquale, sosterrà davanti al Gup Maria Vicidomini, nel tentativo di convincere il giudice a riviare a giudizio Berlusconi per le ipotesi di appropriazione indebita (reato che - secondo l'ipotesi formulata dall'accusa - il premier avrebbe commesso fino al 2009) e frode fiscale (reato che invece, stando sempre alla ricostruzione degli inquirenti, sarebbe stato commesso fino al 2006).Il premier non è l'unico imputato di questo filone processuale, ancora in fase di udienza preliminare. Insieme a lui, sul banco degli imputati, ci sono altre 11 persone, compresi il figlio Piersilvio e il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri.Il PM: LA FRODE POTREBBE CONTINUARE Silvio Berlusconi avrebbe frodato il fisco attraverso la compravendita dei diritti televisivi e cinematografici "fino al 2005, e per quanto possa saperne io, può essere che lo faccia ancora". È uno dei passaggi della discussione svolta dal pm Fabio De Pasquale, nell'udienza preliminare sulla vicenda Mediatrade. De Pasquale ha aperto il suo intervento chiedendo immediatamente il rinvio a giudizio per il capo del governo e, spiegando poi le ragioni della sua richiesta, nel ricostruire i fatti, il magistrato ha criticato la legge Cirielli sulla prescrizione dei reati che, a suo dire, ha ostacolato le indagini, impedendo al troncone principale dell'inchiesta, quello su Mediaset, di essere accorpato a Mediatrade. Inoltre, il pubblico ministero ha lamentato di essere stato ostacolato dalle difficoltà nelle rogatorie all'estero ("aspetto ancora risposte da Irlanda, Stati Uniti e Hong Kong"). RUBY, DOMANI SI DECIDE SU COSTITUZIONE PARTE CIVILESull'ipotesi di costituzione di Ruby come parte civile nel processo a carico di Silvio Berlusconi, la decisione verrà presa soltanto domani nel tardo pomeriggio e verrà formalizzata in aula mercoledì, alla prima udienza del processo. È quanto ha fatto sapere l'avvocato Paola Boccardi, che assiste la giovane marocchina. Domani pomeriggio la ragazza e il suo legale avranno un colloquio per decidere la costituzione o meno come parte civile e la decisione verrà presa nel tardo pomeriggio e poiformalizzata in aula mercoledì mattina. In ambienti giudiziari milanesi, intanto, si fanno sempre più insistenti le voci di una costituzione come parte civile nel processo di Ruby, parte lesa del reato di prostituzione minorile contestato al premier.