Attualità

Movimento cristiano lavoratori. Europee, Mcl: sviluppo e occupazione

Mimmo Muolo lunedì 19 maggio 2014
​«Non meno Europa, ma un’Europa migliore». È lo slogan del Movimento Cristiano Lavoratori (Mcl) in vista delle elezioni del prossimo 25 maggio. In un documento diffuso nei giorni scorsi il Movimento sottolinea la necessità di «partecipare alla ricostruzione» delle grandi idealità che ispirarono i padri fondatori «anche attraverso l’esercizio del voto». Anzi questa è «la modalità per salvare il disegno europeista – si legge nella nota –, certo imperfetto al momento, ma contribuendo a far rinascere l’idea di Europa: da quella dei poteri finanziari e della recessione a quella della sovranità democratica, dello sviluppo e dell’occupazione».Il testo analizza anche i singoli problemi del momento e indica le possibili soluzioni. «La debolezza politica ha permesso una deriva finanziaria selvaggia rispetto all’economia reale. Perciò va recuperata l’attualità della Dottrina sociale della Chiesa, con il principio dell’economia sociale di mercato, riportando il lavoro a essere il primo costruttore della ripresa».Anche a livello gestionale occorre una svolta. «Ora – afferma Mcl – l’Europa è percepita come una fastidiosa tecnocrazia amministrativa, in balia di interessi lobbistici, che penalizza interessi specifici nazionali e regionali che sono il segno di un pluralismo da rispettare». La proposta è dunque quella di «un’elezione diretta degli organi direttivi della Commissione». Inoltre, mentre «molte aree del populismo protestatario richiedono l’uscita dall’euro che è assolutamente improponibile», è anche vero che «non si può lasciare tutto come ora». «Le regole della moneta unica vanno adeguate e con queste il ruolo della Bce. Ugualmente – aggiunge il documento – devono essere rivisti i regolamenti che hanno vanificato la sovranità dei Paesi riguardo allo sviluppo nazionale». Infine «è più che urgente ritrovare le condizioni culturali e politiche dell’intuizione europeista, frutto della tradizione e della cultura cristiana, e contrastare quelle provocazioni laiciste che hanno dilagato in questi anni con indirizzi normativi e messaggi contrari al diritto naturale. Per questo – afferma Mcl – l’Europa deve riprendere ogni iniziativa utile a tutela della vita, della famiglia e del lavoro libero». Non si può cedere a desideri ed egoismi sia di singoli che di gruppi di interesse che rischiano di minare le radici di una comunità». Le prossime elezioni, conclude la nota, sono dunque «occasione storica per riposizionare l’Europa nel solco della migliore tradizione del popolarismo, secondo l’intuizione dei fondatori».