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MILANO. Sanità lombarda, sequestri per 60 milioni «Daccò tesoriere di 70 milioni di fondi neri»

lunedì 16 luglio 2012
La polizia giudiziaria di Milano ha eseguito una serie di sequestri di quote di società e beni immobili per un valore stimato di 60 milioni di euro, riconducibili ai sei arrestati di aprile nell'ambito dell'inchiesta sulla ipotizzata distrazione di fondi della Fondazione Maugeri, cui fanno capo diverse cliniche lombarde. Lo riferiscono due comunicati di polizia e guardia di finanza. Ad aprile, nell'ambito dell'inchiesta condotta dai pm milanesi Laura Pedio e Antonio Pastore vennero arrestati l'ex assessore regionale lombardo Antonio Simone, l'uomo d'affari Pierangelo Daccò, che si trovava già in carcere per l'inchiesta sul San Raffaele, il direttore amministrativo della fondazione Costantino Passerino, il consulente Gianfranco Mozzali, il commercialista Claudio Massimo e il presidente della fondazione Umberto Maugeri. I beni oggetto di sequestro, si legge nei comunicati, sono "17 immobili di pregio a Milano e provincia, in rinomate località turistiche di Sardegna, Liguria e a Venezia, un lussuoso yacht di oltre 30 metri, nel porto di Ancona, quote societarie di numerose aziende con sede in Italia e all'estero (Svizzera, Olanda, Inghilterra, Irlanda, Usa, Seychelles, Panama, Nuova Zelanda, Lussemburgo, Singapore, Hong Kong), varie automobili di grossa cilindrata e motocicli, circa 1.000 bottiglie di vini pregiati per un valore di acquisto superiore ai 300.000 euro che uno degli indagati aveva depositato presso la cantina di un noto ristorante di Milano". "Oltre ai beni e alle quote societarie sopra elencati - prosegue il comunicato - si è proceduto al sequestro di oltre 50 conti correnti in numerose banche italiane riconducibili agli indagati". Gli episodi contestati vanno dal 2004 al 2011, la cifra di presunte distrazioni finora ricostruita è di 70 milioni di euro, e le ipotesi di reato sono associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, appropriazione indebita pluriaggravata, frode fiscale, emissione di fatture per operazioni inesistenti.DACCO' TESORIERE DI 70 MILIONI DI FONDI NERIL'uomo d'affari Pierangelo Daccò era il "tesoriere" dei quasi 70 milioni di euro di fondi neri ottenuti dalla distrazione di soldi dalla casse dalla Fondazione Maugeri. Lo scrive il gip di Milano Vincenzo Tutinelli nel decreto di sequestro preventivo eseguito oggi. Daccò, secondo il gip, avrebbe gestito i fondi "attraverso sue società e con l'ausilio di Grenci e Simone".Secondo il capo d'imputazione dell'associazione per delinquere, Daccò, l'ex assessore Antonio Simone, l'ex direttore amministrativo della Maugeri Costantino Passerino, l'ex presidente della fondazione, Umberto Maugeri, e i due consulenti Gianfranco Mozzali e Claudio Massimo, avrebbero agito in concorso con altri indagati: Mario Cannata, legale rappresentante della società Icb, Ridolfo Paolo Latmiral, legale rappresentante di altre società e Manfred Hirshmann, legale rappresentante della Mtb, una delle società di Daccò. Nel decreto vengono messi nero su bianco i ruoli di tutti gli indagati nell'associazione e viene chiarito che "sotto la direzione di Maugeri, Passerino, Daccò e Simone" venivano prese "decisioni" nel corso di "frequenti riunioni" nello studio di Daccò, nelle sedi di alcune società e "presso la sede della redazione della rivista Tempi in Milano. Gli associati "si accordavano allo scopo di distrarre ingenti risorse ai danni della Fondazione Maugeri ed effettivamente ponevano in essere plurime operazioni che assicuravano profitti illeciti pari a circa 69 milioni di euro". In particolare il gip quantifica i fondi neri in "69.284.580" euro.